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Il decalogo dell'amore secondo i giovani internauti

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Ilfilm, diretto da Cristiano Bortone e da lui scritto a 4 mani con Fausto Brizzi, sarà domani in 250 sale distribuito da Lucky Red per raccontare il decalogo dell'amore. La storia punta sulla dimostrazione (pronta però a subire i dovuti fallimenti) che l'amore non è un evento casuale, come ci hanno fatto sempre credere, soggiogato da colpi di fulmine e astratte romanticherie. Al contrario, l'amore è una scienza esatta che ha le sue regole ben precise che vanno rispettate. A sostenere questa tesi è Renato (Vincenzo Salemme), chirurgo plastico sciupafemmine e padre di Marco (Scilla), innamorato della bella e irraggiungibile Stefania (Enrica Pintore) e affiancato dai suoi amici di sempre (Fatima Trotta, Masotti e Giordano). Così sulla lavagna della cucina dell'appartamento di Marco, il padre compila le dieci regole infallibili per far innamorare. 1)Conosci la tua preda. 2) Fatti notare. 3) Falle/gli conoscere una parte poetica di te. 4) Sii ironico/a e senza vergogna. 5) La prima serata deve essere indimenticabile. 6) Mai chiamare per primi dopo la la prima sera. 7) Elimina il tuo/a avversario/a. 8) Fatti desiderare. 9) Torna sempre al massimo. 10) Non concederti al 100%. Il decalogo è stato peraltro immortalato nell'omonimo libro («più caustico» e meno romantico del film) edito da Kovalski e scritto da Scilla con Alessia Pelonzi. Per il protagonista 24enne, la palestra del web è stata fondamentale, «è una scatola che non ti protegge affatto, perché permette a ognuno di dire la sua, dagli insulti a chi magari mi ringrazia perché ride con i miei video mentre fa chemioterapia. Il cinema è un nuovo inizio, ma sul web ci resto e poi vediamo cos'altro succederà. Sul web ci sono arrivato per caso quando in molti ancora non credevano nelle potenzialità di youtube o twitter, oggi invece è come un forno in cui dei veri talenti che non trovano altri spazi possono cuocere le loro torte e farsi conoscere. Oggi le strade per i ragazzi sono poche: dateci pure il precariato, ma fatece lavorà». Per il comico Salemme è senz'altro positivo che il web possa condurre al «successo nella vita professionale. Io, ai miei tempi, dovevo prendere il pullman per farmi vedere da 30 persone a teatro, mentre Scilla in un attimo conquista milioni di persone. Quello che conta però è sempre l'anima e se lui riuscirà a mantenere intatta la sua natura andrà tutto bene. Molti dei problemi della nostra società derivano dai rapporti difficili tra padri e figli, le nuove generazioni pagano questo».

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