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I veri angeli e demoni dell'Archivio Vaticano

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Gli ebrei ringraziano per l'aiuto Pio XII Tutti i verbali sul processo a Galileo

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Forsela mostra andrebbe percorsa a ritroso nei secoli, perché si capisca la storia del Papato, che è poi un po' anche la storia del mondo. La Santa Sede è la più antica istituzione globale della storia, l'unica che abbia creato una giurisprudenza (il Codice di Diritto Canonico) valida ovunque del mondo per delineare le questioni che la riguardano e i rapporti con il mondo. Ed è vero che questa è anche la storia di un potere temporale legittimato con la Donazione di Costantino, un falso storico smascherato da Lorenzo Valla nel 1440, di cui una riproduzione pregiata è riprodotta alla mostra Lux in Arcana. Una mostra di 100 documenti, rappresentantivi di ogni nazione, riguardanti non solo la Chiesa cattolica (ci sono anche documenti provenienti da ambienti musulmani e ebraici, lettere di atei ai pontefici), non distribuiti cronologicamente ma a temi. Il percorso comincia con gli atti del Processo di Galileo Galilei, che quasi hanno "inaugurato l'archivio" (vanno dal 1613 al 1633). Ma vi si può trovare anche il Dictatus Papae di Gregorio VII (1073-1085), 227 proposizioni dettate dalla viva voce del Papa ed inserite nel registro originale della sua Cancelleria per affermare la supremazia del Papa su ogni altro potere, compreso quello dell'imperatore. E infatti passano due secoli, e nel 1245, a conclusione della terza sessione del Concilio di Lione, Innocenzo IV dichiara l'imperatore Federico II, già scomunicato da Gregorio IX, "prigioniero dei propri peccati e abbandonato da Dio e privato di ogni onore", deponendolo formalmente della dignità imperiale. E impressionano le 231 deposizioni del processo contro l'Ordine dei Templari, contenute in una lunga pergamena lunga 60 metri. Tra le lettere, quella di Bernadette Soubirous, "piccolo zuavo di Sua Santità" - cui apparve la Madonna a Lourdes - a Pio IX, per chiedere "che dal cielo la Santissima Vergine getti spesso il suo sguardo materno su di Voi, Santo Padre, perché l'avete proclamata Immacolata". Si percorre la storia, ma anche i continenti. C'è una lettera su seta inviata nel 1650 da Elena di Cinaa Innocenzo X, e una lettera su corteccia di betulla inviata al Grande Maestro della Preghiera Leone XIII da Pierre Pilsemont, capo tribù degli indiani Ojibwe. E poi la questione anglicana. Nel 1530, di fronte alla titubanza del Papa ad annullare il matrimonio del re, i membri del Parlamento inglese scrivono una lettera a Clemente VII per chiedere di accelerare la causa matrimoniale di Enrico VIII. Si tratta di una pergamena sottoscritta da 83 firmatari e con 81 sigilli pendenti in cera rossa. C'è addirittura un invito al Papa da parte de Gran Khan dei mongoli Güyük, nipote di Gengis del 1246. E chi potrebbe immaginare che, poco dopo la presa di Porta Pia, il 31 dicembre del 1870, re Vittorio Emanuele II mandasse un telegramma al Papa Pio IX per rammaricarsi delle inondazioni del Tevere alla fine di quell'anno? E poi si arriva all'archivio chiuso. Quello di Pio XII, che sarà completamente aperto tra 3-4 anni. A Lux in Arcana c'è la relazione del nunzio apostolico in Italia, Francesco Borgognini Duca, inviato da Papa Pacelli al campo di concentramento di Ferramonti Tarsiaa. Il nunzio incontrò tutti, e riservatamente parlò con i cristiani, che lo pregarono di mandare un confessore. Una esperienza redatta in una relazione del 27 maggio 1941. L'azione della Santa Sede per i detenuti non si interruppe. Nel 1942, il rabbino Adler e il dottor Max Pareles inviano al Papa una lunga lettera di ringraziamento. Si trova a Lux in Arcana.

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