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di Paolo Zappitelli Non è un pesce nobile.

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Anzi,spesso in pescheria è snobbato, messo da una parte. Ma basta avere un pizzico di fantasia e anche la trota può trasformarsi in un piatto sfizioso. Ad esempio preparandola con il curry, il condimento indiano che contiene oltre venti spezie. Ma soprattutto, in un mercato in cui dobbiamo sempre più stare attenti alla qualità di quello che compriamo e alla sua provenienza, per quanto riguarda la trota siamo garantiti. Perché è un pesce che deve vivere in acque pulitissime, muore per la minima impurità. Tanto è vero che l'Acea lo usa, in grandi vasche piazzate a monte dell'acquedotto che serve Roma, per garantire che non ci sia traccia di inquinamento. «È un animale particolare, è l'unico che si comporta in questo modo – spiega Ciro Vestita, medico nutrizionista e fitoterapeuta a Roma, oltre ad essere ospite fisso in televisione a Linea Verde e a Uno mattina – E questo è un aspetto che ci garantisce anche l'assoluta qualità della carne che mangiamo. Al contrario ad esempio del Pangasio che spesso troviamo sui banchi del mercato o addirittura nelle mense scolastiche, che viene da uno dei fiumi più inquinati del mondo, il Mekong, dove migliaia di industrie cinesi scaricano veleni di ogni tipo. È un animale che ingrassa quanto più l'acqua in cui vive è sporca. Immaginiamo cosa arriva sulle nostre tavole...». E chi storce il naso pensando «oibò il pesce di allevamento» rifletta sul fatto che la maggior parte di quello che troviamo in commercio non è di cattura e per la trota almeno sappiamo che i «pastoni» utilizzati non contengono prodotti nocivi. Ma la trota ha anche altri vantaggi. Costa molto meno rispetto a pesci più celebrati in cucina – si può trovare a 7, 8 euro al chilo – non dà problemi di allergie, tanto e vero che la possono mangiare i bambini già dal sesto mese di vita ed è, al contrario degli altri pesci di acqua dolce, assolutamente magra. «In questo periodo in cui si comincia a parlare di diete – aggiunge Ciro Vestita – la trota è un ottima idea per il pranzo, addirittura meglio della sogliola. Se ne possono mangiare 350 grammi, condita con un po' di pomodoro, una quantità che riempie il piatto...e gli occhi». Inoltre abbiamo la garanzia che quello che acquistiamo è un prodotto italiano. Ne esistono allevamenti soprattutto al nord, nei fiumi della Garfagnana e in quelli delle regioni del centro dove l'acqua è più pulita e ricca di ossigeno.

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