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Addio a Enzo Sellerio doppio pioniere

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Sicilia doc Ha fotografato l'isola. Con la moglie Sciascia e Buttitta fondò la grande casa editrice

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Ibambini della Kalsa con la pistola ricevuta in dono per la festa dei morti. Il terremoto del Belice. I gruppetti di uomini in piazza a Gela. La Madonna portata a spalle per la processione del Venerdì Santo a Belmonte Mezzagno. C'è il mondo visto dalla Sicilia negli scatti in bianco e nero di Enzo Sellerio, più famoso come fotografo prima ancora che come editore, fondatore nel 1969, spinto da un'idea nata chiacchierando con Leonardo Sciascia e Antonio Buttitta, della casa editrice Sellerio di Palermo insieme alla moglie Elvira Giorgianni, scomparsa il 3 agosto 2010 all'età di 74 anni. Con immagini pubblicate negli anni su riviste come «Il Mondo», «Vogue», «Fortune» e «Lige», nel 1955 Enzo Sellerio realizzò il primo reportage, «Borgo di Dio», considerato uno dei capolavori della fotografia neorealista in Italia, che resta tra gli esiti più alti ed intensi dell'intera sua produzione. Attraverso questa serie fotografica, Sellerio documentò l'esistenza della comunità fondata dal sociologo e «animatore sociale» Danilo Dolci in una delle zone allora più depresse della Sicilia - coincidente con i paesi di Trappeto (nel 1952) e Partinico (due anni dopo), ambedue in provincia di Palermo - allo scopo di combattere, attraverso la via della nonviolenza e del coinvolgimento attivo dei soggetti, piaghe quali la mafia e la connivenza della classe politica, l'analfabetizzazione, la disoccupazione, il sottosviluppo, la precarietà dei diritti del lavoro, e non ultimo il fenomeno del banditismo. Per cinquant'anni con le sue foto, Sellerio ha cercato di trasmettere al mondo il canto compiuto di una Sicilia non ancora travolta dalla globalizzazione del costume e del pensiero. Dopo le foto pubblicate a più riprese su «Paese Sera», Sellerio iniziò una lunga collaborazione con varie testate, tra le quali spicca «Il Mondo» di Mario Pannunzio. Nel 1961 fu la rivista svizzera «Du» ad aprire a Sellerio il panorama internazionale, commissionandogli un servizio su Palermo per un numero monografico dedicato alla città. L'anno dopo fu la volta di «Vogue» a Parigi, a cui collaborò come free-lance, e poi del salto oltreoceano, a New York nel 1965 e '66, dove ricevette anche un incarico da «Fortune» e realizzò una serie di coinvolgenti ritratti ad esponenti della vita culturale dell'epoca del calibro di Arthur Miller o dell'artista «impacchettatore» Christo. Nel 1971 la rivista americana «Life» pubblicò su due intere pagine la sua foto «La fucilazione», scattata nel quartiere palermitano della Kalsa, che mostra un gruppo di bambini che avevano appena ricevuto in regalo pistolegiocattolo. Il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, ha espresso «cordoglio e rimpianto» per la morte di Enzo Sellerio. «È stato un autentico testimone della Sicilia più vera fin dagli anni dell'immediato dopoguerra. Con le sue fotografie - ha sottolineato - ha saputo cogliere e rappresentare l'anima di questa terra, regalandone l'essenza e le trasformazioni, senza nasconderne difetti e problemi. Resta, come eredità ai siciliani la casa editrice che porta il suo nome, e che con le opere pubblicate, continua il lavoro di diffusione e promozione dei nostri autori e della nostra cultura, che ha contribuito a elevare. Enzo Sellerio è stato uno dei grandi siciliani del XX secolo». Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha espresso alla famiglia i suoi sinceri sentimenti di cordoglio per la scomparsa di Enzo Sellerio, «testimone e protagonista dei movimenti più innovativi della cultura siciliana». «Dedicatosi con successo alla fotografia, ha quindi concentrato il suo impegno nella cura delle pubblicazioni d'arte della casa editrice che hanno fatto conoscere all'intero paese espressioni altamente significative della storia e della realtà dell'isola», conclude. «È con profonda tristezza che ho appreso la notizia della scomparsa di Enzo Sellerio. Editore e fotografo, ha dedicato con passione la sua vita al servizio dell'arte, della fotografia e della letteratura - ha dichiarato il presidente del Senato, Renato Schifani, in una dichiarazione - Ricorderemo Enzo Sellerio per i suoi scatti memorabili con i quali ha saputo trasmettere al grande pubblico il vero volto dei siciliani, il suo profondo amore per la propria terra e il proprio mare. L'Italia oggi perde un siciliano vero. A nome mio personale e dei colleghi di palazzo Madama esprimo il più sentito cordoglio alla famiglia». «Ho appreso con profonda tristezza la notizia della scomparsa di Enzo Sellerio, fondatore, insieme alla moglie Elvira Giorgianni, dell'importante casa editrice italiana che porta il suo nome». Lo sottolinea in un messaggio di cordoglio il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ricordando che «nel corso della sua vita, che lo ha visto stimato fotografo e reporter a livello internazionale, legato alla sua amata Sicilia, egli ha saputo promuovere con grande lungimiranza e rara sensibilità la cultura italiana»

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