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di Mario Bernardi Guardi Mauro Mazza? Sì, il direttore di Raiuno.

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Centro-destra,radici nel MSI, apprendistato giornalistico al «Secolo d'Italia». Poi, la Seconda Repubblica, AN, la carriera in Rai. Un successo. Ci sa fare, non è fazioso. Il rilancio della «fiction» e del teatro in tv, con Massimo Ranieri all'altezza di Eduardo. Le serate con Fiorello: finalmente il varietà, ritrovato e rinnovato. Due Festival di San Remo, promossi dallo share. Gli sproloqui di Celentano con relative polemiche? Sì, il Molleggiato «rompe», ma il pubblico resta incollato al video. Mazza è bravo. Garbato e affabile, ma che nessuno gli pesti i piedi. «Gajardo», no? Così parla l'utente medio. «Gajardo» anche - e questa è sorpresa - come scrittore. È uscito infatti in questi giorni un romanzo che farà discutere: «L'albero del mondo - Weimar, ottobre 1942» (Fazi, pp. 160, euro 16). L'albero è il «ginkgo biloba», una pianta dalle foglie simili a minuscoli ventagli ondulati, da tre secoli simbolo di Weimar, città colta e austera della Turingia, cara a Bach e Goethe, Herder e Schiller, e al Nietzsche già rapito dalla follìa. Ma il «gingko» è anche emblema di primordiali armonie: sui suoi rami, all'inizio, non c'erano foglie, ma esseri umani, gli uni fusi negli altri. Poi una tempesta si abbatté sulla pianta e divise quel che era unito. Weimar, ottobre 1942: raduno degli scrittori europei organizzato da Joseph Goebbels, ministro dell'Informazione e della Propaganda, che vuol rilanciare idee e immagini del Nuovo Ordine Europeo. Perché il momento è critico e le sorti della guerra sembrano prossime a capovolgersi. Tra i convenuti, duri e puri di sicura fede, ma anche fascisti inquieti che si pongono interrogativi sul futuro dell'Europa e del mondo e sul loro personale destino. Come il ventitreenne Giaime Pintor, germanista e collaboratore della casa editrice Einaudi, ed Elio Vittorini, di undici anni più anziano, «penna» vivace e anticonformista. Intrecciando documenti e finzione narrativa, Mazza li segue, li «ascolta», scava nelle loro contraddizioni. Che fare? Molte le domande, ma ancora nessuna risposta. E questo stato di sospensione, di attesa caratterizza anche due scrittori francesi che collaborano con i nazisti: Drieu La Rochelle e Robert Brasillach. Cercare e non trovare. Non ancora almeno. Pintor si mette anche sulle tracce di Ettore Majorana, il grande fisico italiano scomparso nel nulla. È vero che è in Germania? È vero che, filonazista, ha messo il suo genio al servizio del Terzo Reich? Un mistero insolubile, mentre si approssima il crepuscolo degli dèi.

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