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Quelli che Sanremo meglio di no

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L'Italiasi divide tra chi il Festival lo guarda sempre e comunque e chi no. Neanche sotto tortura. E li senti discutere al bar come si fa il lunedì mattina dopo la domenica di campionato. «Anche quest'anno resisto. Finora non ho visto neanche una puntata». E l'altro risponde: «Sbagli, perché Sanremo è lo specchio del Paese». Tale Italia, tale Ariston insomma. Specchio o non specchio, diciamoci la verità: dire di no a Sanremo fa un po' radical chic. Sembra di sentire Nanni Moretti chiedersi: mi si nota di più se vengo e resto in disparte o se non vengo proprio? E sono in molti quelli che assicurano (?) di non accenderla neppure la tv. Il primo della lista è Ennio Morricone che, a onor del vero, sul palco dell'Ariston ha perfino diretto l'orchestra. Oggi il maestro dice: «Sanremo non lo guardo mai e non l'ho mai visto. Tranne alcuni anni fa quando una sera, tornando a casa ho acceso il televisore e ho visto che stava cantando Bocelli. Ricordo che dissi a mia moglie: "Questo vince il Festival. E infatti quell'anno Bocelli vinse davvero"». Dagli Stati Uniti gli fa eco proprio il tenore italiano. Bocelli si scusa ufficialmente per non aver visto la serata inaugurale e dice: «Mi dispiace, ma ero negli States». Di certo chi non l'ha vista è il ministro del Lavoro e delle Pari opportunità Elsa Fornero che ha detto di «aver lavorato fino a tardi». Poi, di fronte ai racconti sugli spacchi proibiti di Belen, la Fornero ha consigliato di cambiare canale o di spegnere proprio il televisore. Ma di fronte ai tanti inutili duetti kitsch di ieri sera non erano meglio le farfalle di Belen?

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