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Gerini: «Sesso e strip? Servono alla coppia per migliorare l'intesa»

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Daquello drammatico nel film «La Leggenda di Kaspar Hauser» di Davide Manuli al personaggio più leggero nella commedia di Brizzi «Com'è bello far l'amore» in 3D, fino all'horror «Tulpa» diretto dal compagno Federico Zampaglione e a quello, più realistico, come conduttrice del Grande Fratello in «The Big House» di Matteo Garrone. Senza dimenticare «Il comandante e la cicogna» di Soldini. Entrambi in uscita ad aprile. Gerini, che effetto le ha fatto condurre al cinema il Gf? «Nel film faccio un cameo in una situazione reale. Ho passato la giornata a intervistare i candidati e poi la sera ho presentato una puntata dal vero studio di Cinecittà. Più che mettere al centro la trasmissione, l'intenzione del regista Matteo Garrone è di raccontare il fenomeno, gli effetti sulle persone di questo tipo di reality, che cosa diventano queste trasmissioni all'interno della società. Si racconta un sogno diffuso: si può diventare qualcuno entrando in queste Big House ed è curioso che subito dopo l'edizione condotta dalla Bignardi mi offrirono davvero la conduzione del Grande Fratello, ma rifiutai, era incompatibile con la mia carriera al cinema. Però, il destino ha voluto comunque farmi provare l'ebbrezza della presentatrice sul grande schermo». C'è un modo per non essere spiati dal grande occhio tecnologico? «È molto difficile. Facciamo ormai parte di questa società assorbita dal web, dentro il quale tutti chattiamo, e dalla tv che è fin troppo protagonista. L'unico modo per difendersi è riprenderci i nostri spazi, leggendo un buon libro e dedicandoci ai nostri affetti». E, magari, al sesso con il proprio compagno, sul genere della commedia «Com'è bello far l'amore»... «Quello di Brizzi (da domani distribuito da Medusa in 600 sale ndr) è un film sul sesso ma con molto romanticismo. In fondo, nel film, io e De Luigi ci amiamo, sono solo una mamma che ad un certo punto mette in scena il suo lato piccante, senza volgarità, ma puntando alla fantasia e al gioco». Nel film, lei confessa tutti i luoghi più strani dove ha fatto l'amore, persino in un concerto di Vasco, che però il suo personaggio sembra non amare affatto: condivide questa posizione? «No. Io amo Vasco e gli chiedo scusa per quella battuta usata giusto per far ridere. Ma Vasco non si tocca e gli auguro il meglio per i suoi 60 anni appena compiuti». Festeggerà San Valentino? «Io e il mio compagno ce ne andremo a cena fuori. Sarà un modo per prenderci una piccola vacanza dalle nostre figlie e stare insieme. Mi piace fare lo strip anche in privato ed è importante divertirsi con un po' di immaginazione: far rimanere insieme una coppia è un lavoro, occorre lasciare fuori i problemi quotidiani». Lei ha debuttato in tv con «Non è la Rai» e ha anche condotto un Sanremo: cosa pensa dell'ultima polemica che punta il dito contro l'immagine, proposta dalla televisione, di una donna tutta curve e poco cervello? «Noi donne in tv non facciamo proprio una bella figura. Vengono prese ragazze stupende, e va bene così, ma sarebbe meglio se avessero anche un po' di esperienza e almeno una buona dizione. Il modello femminile televisivo andrebbe sicuramente svecchiato, perché nessuna ragazza fa oggi più la bambolona, se non per gioco». Il suo sogno nel cassetto? «Fare un musical, mi piace molto cantare, esibirmi live e non è detto che tra un anno non faccia in tv un varietà rivisitato in chiave moderna dove canto ballo e recito». Intanto, un suo film è stato applaudito in questi giorni al Festival di Rotterdam... «È "La Leggenda di Kaspar Hauser" diretto Davide Manuli , rielaborazione surreale della leggenda bavarese: un giovane, forse un principe, emerge dal nulla dopo aver passato la sua vita in una cella buia. Manuli traspone la storia in una Sardegna abitata da curiosi personaggi (lo Sceriffo, il Pusher, la Duchessa, la Veggente, il Prete) e dall'arrivo di Kaspar Hauser. Ci sono vignette in bianco e nero genere tecno-western, accompagnate dalla colonna sonora di Vitalic, altra protagonista del film».

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