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Sfida agli Oscar tra «Hugo» di Scorsese e «The Artist». Clooney star favorita

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Stavoltala serata dal Kodak Theatre promette di essere più divertente di quella dello scorso anno: ci sarà infatti Billy Crystal al timone al posto di James Franco e Anne Hathaway. Il fantasy di Martin Scorsese ha intanto conquistato 11 candidature, compresa quella per miglior film, miglior regista, migliore sceneggiatura e varie nomination tecniche. Mentre «The Artist» ha ottenuto 10 candidature, tra cui miglior film, migliore attore, migliore attrice non protagonista, regia e sceneggiatura. Le altre pellicole in lizza sono «Paradiso amaro» di Alexander Payne, «L'arte di vincere» di Bennett Miller, «Midnight in Paris» di Woody Allen, «The Help» di Tate Taylor, «Tree of life» di Terrence Malick, «Extremely loud and incredibly close» di Stephen Daldry e «War horse» di Steven Spielberg. L'Italia si difende: anche se esclusa dalle nomination per il miglior film straniero con «Terraferma» di Crialese, ha avuto tre nomination. Oltre ai pluripremiati Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo per l'Art Direction di «Hugo», spunta fuori il regista genovese Enrico Casarosa, talento emergente dell'animazione che per la Pixar ha diretto il cortometraggio «La luna»: «È una storia molto personale, ispirata dalla mia infanzia in Italia, vederla apprezzata dalla Academy è per me una forte emozione e un grande onore. So che questa nomination significa tanto per il team di artisti che hanno creduto in questo fantastico progetto dandogli vita con tutto il loro talento e la loro professionalità. A nome loro, ringrazio l'Academy», ha detto Casarosa che presenterà il suo cortometraggio d'esordio in Italia il 5 settembre insieme al film Disney/Pixar «Brave - Coraggiosa e ribelle». Approdato nella factory della Pixar nel 2002, dopo aver lavorato ai progetti di «Cars», «Ratatouille» e «Up», Casarosa è stato il primo italiano a firmare una regia per la major di animazione fondata da Steve Jobs e ha fatto subito centro. Ma ora dovrà vedersela con Sunday (Patrick Doyon), The Fantastic Flying Books of Mr. Morris Lessmore (Joyce e Oldenburg), A Morning Stroll (Orchard e Goffe), Wild Life (Forbis e Tilby). Le statistiche parlano chiaro: una volta su tre il film con maggior numero di nomination vince poi il titolo più ambito, il miglior film. Sarebbe quindi la bella avventura di Hugo Cabret favorita agli Oscar, anche se agli americani divertirà molto «The Artist» film muto in bianco e nero sulla Hollywood degli anni Trenta. George Clooney (Paradiso amaro per l'interpretazione e Le Idi di Marzo per la sceneggiatura), Meryl Streep (The Iron Lady)e Brad Pitt (Moneyball) sono tra le star popolari in gara, accanto a Glenn Close (Albert Nobbs), Viola Davis (The Help), Rooney Mara (Millennium), Michelle Williams (My Week With Marilyn), Demian Bichir (A Better Life), Jean Dujardin (The Artist) e Gary Oldman (La talpa). Se Pitt dovesse vincere, nel ruolo del tenacissimo allenatore di baseball in «Moneyball», sarebbe al suo primo Oscar: «Ne sarei felice - ha detto Brad - I miei figli ci giocherebbero volentieri». A sorpresa, nonostante le critiche (fatte persino a Malick per «The tree of life»), è entrato in gara anche il dramma «Extremely loud and incredibly close» che racconta di un bambino e un pacifista a caccia della soluzione di un misterioso codice creato dal padre del ragazzino prima di morire nell'attacco alle Torri Gemelle. A dispetto di chi vuole gli hollywoodiani amanti dell'eterna giovinezza, per questo thriller sull'11 settembre anche l'82enne Max Von Sydow è in lizza come migliore attore non protagonista. Come il suo coetanero Christopher Plummer (nominato per Beginners)

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