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Ironia e surrealismo per due film anti crisi

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Riscatto Da «Sleeping around» con Anna Galiena alla rinascita femminile di Emma Stone in «Help»

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Duefilm, uno italiano con Anna Galiena («Sleeping around») e l'altro americano con Emma Stone («The Help») si lasciano avvolgere da atmosfere ironiche, come nel caso dell'italiano che immortala, tra l'altro, una multinazionale cinese alle prese con uno strumento per proiettare pubblicità sulla faccia visibile della Luna. Così, il regista Marco Carniti (con Marco Giardina e Paolo Di Reda) rielabora una pièce da lui portata in scena anni prima. Al centro, la solitudine della metropoli e il sesso come strumento diversivo e manipolatorio, la depressione dilagante e i falsi valori della società contemporanea. I personaggi, all'inizio, sembrano enfatizzare il messaggio di solitudine e gli standard consumistici di realizzazione personale: quei fantasmi di fine millennio diventano però talmente concreti da meritare nuovi metodi per poter essere esorcizzati. Uscito in pochissime sale e per poco tempo nel 2009, «Sleeping Around» è uno di quei film italiani d'autore che merita di avere una seconda possibilità, soprattutto oggi. Sullo sfondo di una metropoli contemporanea, dieci personaggi incrociano le loro storie, accomunati dalla visione del sesso come merce di scambio, uno dei fili conduttori delle varie esperienze. Sara (Anna Galiena) cerca di convincere, attraverso una sfrontata seduzione, Marcelo (Dario Grandinetti) a firmare un contratto come testimonial per una bibita, mentre Sonia (Carolina Salvati) è una studentessa di Marcelo che lo aspetta a casa pronta a offrirsi a lui. A completare il quadro, anche Elena (Jun Ichikawa), medico legale in crisi con il marito e Bed (Jamil Hammoudi), immigrato tunisino impiegato come guardia di sicurezza e disposto a tutto per conquistare l'amore e il rispetto del figlio. In queste dieci storie, che si intrecciano, i protagonisti sembrano perdere sempre più la speranza di essere se stessi in un labirinto di insoddisfazione, in una società cinica e vuota, che non dimentica mai però il bisogno di riscattarsi in qualche modo, tra ironia, sesso e surrealismo. «The help» di Tate Taylor (tratto dal romanzo di Kathryn Stockett) racconta invece le vicende di tre donne. Aibileen Clarck (Viola Davis) e Minni Jackson (Octavia Spencer) sono due domestiche di colore che faticano a farsi apprezzare e a sfamare la propria famiglia, mentre Eugenia "Skeeter" Phelan (Emma Stone) è una giovane giornalista da poco laureata. Eugenia è più anticonformista rispetto alle sue coetanee e, a dispetto delle sue amiche, è anche più lanciata verso la carriera che non verso la famiglia. La ragazza, prendendo così coscienza del razzismo nei confronti delle donne di colore, grazie ad un libro anonimo raccoglie le testimonianze di decine di cameriere di colore discriminate. Insieme alle due golf Aibileen e Minni, sfonda (almeno in parte) il muro del razzismo di una società bigotta e conformista.

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