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A Roma tre spettacoli diversi. E al cinema in 3D

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Eppuresolo da poco tempo in Italia questo grande capolavoro di Ciaikovsky, delineato coreograficamente a Pietroburgo da Lev Ivanov e Petipa nel 1892 per il Teatro Mariinskij, può dire di aver attecchito nel periodo natalizio. Lo si poteva vedere a New York (versione Balanchine) o a Parigi, ma non a Roma. Ora invece, in concomitanza col film in 3D di Konchalovsky dove John Turturro interpreta il Re dei Topi, la Città eterna si accinge ad ospitare ben tre edizioni del balletto a distanza di qualche settimana. La fortuna dello Schiaccianoci si lega non solo alla ambientazione (la magica sera della vigilia di Natale con il grande abete addobbato e magari la neve che fiocca alla finestra) ed alla situazione psicologica (la spasmodica attesa dei doni tra cui lo schiaccianoci) ma anche al fatto di essere per antonomasia il balletto dell'infanzia, concepito da uomini che avevano passato la mezza età (Hoffmann ma anche Ciaikovsky e Petipa). Insomma una favola della memoria scritta dagli adulti per divertire i bambini. Ma il balletto vive anche della colorita guerra dello schiaccianoci-ussaro e dei suoi soldatini di piombo contro l'esercito dei topi (nella lettura psicoanalitica le paure della piccola protagonista) e del variopinto nel paese dei dolciumi (Confituremburg). Molte le edizioni principi, da quella citata di Balanchine (1964) a quella di Neumeier (1971) che sposa la favola col mondo della danza (Clara studia danza e Drosselmeyer è il suo maestro), di Petit (1976) in cui il viaggio avviene su un pallone aerostatico, di Neumeier o più recentemente di Béjart. Da martedì all'Opera di Roma di scena la riproduzione della versione russa di Slawa Muchamedov, interpreti Gaia Straccamore e il primo ballerino dell'Opera di Malibor Anton Bogov, con sul podio uno specialista della musica per danza come Nir Kabaretti. Il teatro lirico capitolino dedica al balletto di culto tutte le rappresentazioni del periodo natalizio. Una recita ci sarà anche la mattina del 24 dicembre e le repliche si protrarranno fino al 30. Ma la versione originale russa sarà accessibile anche venerdi 23 al Teatro Quirino grazie al Balletto di Kiev ( che il giorno precedente balla il Lago) interpreti Tatiana Tsygankowa e Konstantin Winowoi. Ma non mancherà neppure a gennaio (4-7) una rilettura in chiave moderna ad opera di Mario Piazza per il Balletto di Roma (Auditorio di Via della Conciliazione) con André de la Roche doppio protagonista (Schiaccianoci e Fata Confetto). Come dire ad ognuno il suo.

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