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«Era un campione vero, io un mestierante, sono contento di non averlo mai dovuto marcare.

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CosìDino Meneghin ricorda Abdul Jeelani, un eroe nero, convertitosi all'Islam, legato all'Italia dagli anni nella Lazio Basket e nella Libertas Livorno. Un «dio del basket», un campione che ha fatto innamorare del basket una generazione, una stella che ha conosciuto, però anche la sua fase calante seguita al ritiro dallo sport fino all'emarginazione in una struttura per senzatetto negli Stati Uniti. Questa storia poi viene scoperta da Simone Santi (quarantenne, attuale presidente della Lazio Basket), che ha il ricordo di quell'eroe visto da bambino e che decide di slancio di riaprire uno spiraglio, invitandolo a tornare in Italia. Con «Abdul Jeelani. Ritorno a colori» (Edizioni Il Molo) ripercorre una emozionante storia sportiva legata al nostro Paese, dove si intravede un futuro di rinascita grazie alla solidarietà e ai valori. Insomma, la parabola di Abdul diventa quasi una favola. Sar.Bir.

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