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E sull'Appia riapre la tomba degli Scipioni

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Ainaugurare la riapertura al pubblico sono stati il sindaco di Roma Gianni Alemanno, l'assessore capitolino alla Cultura Dino Gasperini e il sovraintendente ai Beni culturali di Roma Umberto Broccoli. Una «rete» di gallerie scavate nel tufo di una collina destinate a ospitare le spoglie dei membri dell'illustre famiglia degli Scipioni, ramo insigne della «gens» Cornelia. Una dinastia che rivestì alte cariche politiche e militari: da Scipione Africano Maggiore che vinse in battaglia Annibale nella seconda guerra punica a Scipione Emiliano, trionfatore della terza guerra punica con la distruzione di Cartagine. La costruzione del monumento funerario risale ai primi decenni del III secolo a. C. e si deve al console Lucio Cornelio Scipione Barbato di cui si può ammirare il sarcofago decorato posto nella galleria centrale. Il sepolcro fu chiuso nel 1992 e dal 2008 è stato sottoposto a lavori di restauro: dal consolidamento del banco di tufo in cui il complesso è scavato al recupero e sostituzione delle strutture metalliche di sostegno fino alla realizzazione di servizi di accoglienza e pannelli didattici che illustrano i resti archeologici presenti nell'area. Già da questo sabato i visitatori, solo su prenotazione e in numero massimo di 12 persone a gruppo, potranno accedere al sepolcro. «Oggi è una giornata importante per Roma - ha commentato Alemanno - dopo 20 anni ridiamo alla Capitale un patrimonio archeologico storico di grande significato». «Un restauro - ha commentato Broccoli - che ha rispettato l'intervento già fatto in precedenza e firmato negli anni '30 dall'architetto Italo Gismondi, lo stesso che fece il plastico di Roma che è stato esposto al Museo della Civiltà Romana. Si è restaurato un restauro quindi, che tra l'altro è anche un'operazione filologicamente importante. E adesso è possibile vederlo in totale sicurezza».

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