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A tavola

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Natale impone stile Apparecchiare usando frutta e foglie

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Unaregola che a Natale vale quanto l'odore dolce delle clementine. Che, anche se nella buccia fa venire in mente la tombola, c'è chi quei piccoli pezzettini di agrume non li utilizza solo per annerire le caselle. Siamo alla frutta, d'accordo e non è neppure una novità. Ma dare una seconda vita agli ortaggi per apparecchiare la tavola il giorno della vigilia o la notte di San Silvestro può essere un'idea informale. Ecco allora che le foglie della verza diventano piatti dove stendere pietanze, le bucce delle arance si fanno portauovo e le foglie di radicchio si trasformano in cucchiai per la zuppa. Un modo come un altro per finire la cena, mangiando stoviglie se non si è ancora pieni. Lo consiglia Claudio Menconi, chef decoratore che propone “un centrotavola di limoni alternati a pompelmi rosa, tagliati a fiamma (con delle tacche a creare una punta di lancia), da mettere in un piatto, in tondo, riservando il centro al peperone rosso (lasciato un'ora in acqua fredda, dopo averlo ridotto a fette, per consentirgli di aprirsi come un bocciolo) riempito di ravanelli, da adagiare su un letto di foglioline di rosmarino”. Un'idea che sfata due miti in un colpo solo: il primo, è che vogliamo fare la nostra migliore figura; il secondo, che a Natale la tavola amichevole sia bella tanto quanto quella formale. Ovviamente l'una è un po' come un bell'abito da sera fasciato, portato con sandali tacco a spillo, che hai una gran voglia di toglierti di dosso il prima possibile. L'altra invece, è come portare un tubino nero con scarpe decolleté: un evergreen. Comunque, se volete concedervi un Natale meraviglioso, dovete innanzitutto partire dalla scelta del colore: il rosso è un classico, su questo non c'è ombra di dubbio. Anche se quest'anno si vuole la tavola viola, blu metallico e bianca. Il dilemma è sulla tovaglia: chi è pro la scelga in lino. Chi è contro, vada sui runners di stoffa. Sono quelle lunghe strisce di stoffa rettangolari, da posizionare a cavallo della tavola (purchè non sia rotonda). Ce ne sono persino di velluto, ecologici, etnici o di pelliccia. Purché in tavola non manchi il sottopiatto. Rimane al suo posto per tutta la durata della cena e delimita lo spazio di ciascun commensale. E sul sottopiatto dovete posizionare il piatto piano e quello fondo. Qualcuno finisce la piramide col tovagliolo, da scegliere comunque di stoffa (guai a quelli in carta a Natale!) e coordinati ai runners. Divertendovi a piegarli nel modo che preferite, a questo punto mancano le posate: alla destra dei piatti. Prima i coltelli, poi i cucchiai. Alla sinistra del piatto vanno le forchette e, nel caso, il tovagliolo. Per il dessert, la forchetta da dolce deve avere l'impugnatura rivolta a destra, mentre coltello o cucchiaino a sinistra e comunque vanno poste al di sopra dei piatti. Nella tavola informale, sappiate che non si superano le 4 posate. A questo punto mancano i bicchieri. Scegliendo sottobicchieri in legno, peltro, vetro o ceramica, se la tavola è confidenziale, ne bastano due: uno per l'acqua e uno per il vino. Da servire in caraffe e brocche. Intramontabili di vetro, i più gettonati sono stile “vecchia osteria”, magari dono degli invitati o ricordo di qualche viaggio.

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