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Il mega-tempio nel sottoscala

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Rinvenute le colonne più grandi della Città Eterna Appartennero al mitico monumento a Traiano

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Ecosì il sottosuolo di Roma non finisce mai di stupire. Proprio sotto Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma, in via IV Novembre, gli scavi iniziati nel 2006, dopo aver portato alla luce le Domus romane e le Piccole Terme, hanno dato da poche settimane frutti eccezionali. Li hanno presentati ieri il Presidente della Provincia Nicola Zingaretti, il direttore degli scavi Eugenio La Rocca e Piero Angela che ha coordinato il nuovo percorso multimediale. Se il prosieguo degli scavi confermerà l'attuale ipotesi, potrebbe essere stato ritrovato il leggendario Tempio del divo Traiano, da sempre oggetto del desiderio degli archeologi e degli studiosi della topografia di Roma imperiale. Sono stati infatti rinvenuti i resti di una struttura colossale e molto articolata, adiacente il cortile che anticamente circondava la Colonna Traiana e orientata sull'asse del Foro. Sono venuti alla luce, sia pur parzialmente conservati, alcuni ambienti voltati, seminterrati, tra loro comunicanti, costituiti da strutture murarie di eccellente fattura. L'edificio doveva essere elevato su un alto podio. Ma quel che fa veramente impressione non appena si scende nei sotterranei di Palazzo Valentini sono i resti crollati di enormi colonne monolitiche in granito grigio dalle dimensioni colossali, quasi sicuramente pertinenti all'edificio stesso. «Abbiamo calcolato – ha spiegato Eugenio La Rocca – che queste colonne erano alte circa 15 metri ed è la prova sia dell'importanza di quella costruzione che delle eccezionali risorse messe in campo. Non si troveranno più colonne del genere nella storia romana e perfino quelle del Pantheon non supereranno i dodici metri». Il Tempio di Traiano fu eretto e dedicato al proprio illustre predecessore e alla sua consorte Plotina dall'imperatore Adriano dopo il 118 d.C. per completare e concludere verso nord il magnifico complesso del Foro Traiano. Era il degno omaggio a colui che aveva portato l'impero romano alla sua massima espansione. «Ma in età medievale – dice ancora La Rocca – il tempio è stato smontato e spazzato via. Forse ora ne abbiamo ritrovato i resti». Il nuovo percorso di visita che già da oggi sarà aperto al pubblico è indubbiamente arricchito da un coinvolgente e rigoroso allestimento multimediale che si deve a Piero Angela e a Paco Lanciano. Mentre si visitano i resti originali si è accompagnati da una perfetta ricostruzione virtuale e dalla voce di Piero Angela che ci fanno entrare sia pur illusoriamente nel cortile della Colonna, tra la Basilica Ulpia e le Biblioteche, in un tripudio di marmi. Ma il cuore del nuovo allestimento sta nelle magnifiche immagini proiettate che restituiscono porzioni reali della Colonna in scala 1/1 raccontando i momenti salienti della campagna di Traiano in Dacia. Si ha quasi l'impressione di muoversi su un ascensore che gira e ruota attorno alla Colonna, fermandosi ogni tanto davanti alle scene più significative. Ne viene fuori una sorta di film appassionante che ci fa vedere particolari normalmente invisibili a distanza normale, con un realismo impressionante e minuzioso che ci ricorda anche i colori con cui la Colonna era dipinta. Del resto, essendo al centro di un cortile su cui si affacciava un edificio a più piani, la Colonna poteva essere letta circolarmente dalle architetture circostanti quasi come un gigantesco papiro da srotolare.

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