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MostraAl Palazzo delle Esposizioni di Roma Siamo tutti figli della stessa Mamma Sapiens Cavalli Sforza: rigore scientifico per raccontare l'evoluzione umana

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Lagrande storia della diversità umana», al Palazzo delle Esposizioni da oggi al 12 febbraio 2012. Reperti in arrivo da cinquantasei musei e istituzioni di tutto il mondo hanno alimentato un percorso intrigantissimo sulle origini dell'umanità che ci fa scoprire «tutti parenti, tutti differenti», svelando l'amaro paradosso per cui popoli attualmente nemici sono in realtà accomunati dalla medesima progenitura. «I visitatori potranno vedere tutto quello che storia e geografia insegnano riguardo a quello che avrebbero sempre voluto sapere sul mondo a cui appartengono e persino su loro stessi», ha dichiarato Luigi Luca Cavalli Sforza, curatore dell'iniziativa insieme a Telmo Pievani che ha aggiunto: «Con il massimo rigore scientifico, ma anche con il desiderio di comunicare a tutti, si racconta la storia appassionante del popolamento umano della Terra, attraverso le più sorprendenti scoperte scientifiche degli ultimi anni, spiegando come mai siamo rimasti l'unica specie umana, quando fino a poche migliaia di anni fa ne esistevano almeno quattro». «È una mostra per tutti», ha precisato Emmanuele F. M. Emanuele, presidente dell'Azienda Speciale Palaexpo. «I bambini e i ragazzi potranno giocare con gli exhibit interattivi e con quelli hands-on appositamente progettati. Gli studenti troveranno le informazioni più aggiornate e i docenti incontreranno chiavi di lettura inaspettate e intrecci interdisciplinari. L'esposizione è completata da esperienze didattiche, rassegne cinematografiche, conferenze su temi specifici per assecondare il pubblico più esigente». Dalla ricostruzione delle atmosfere africane di duecento mila anni fa, in cui nacque l'Homo Sapiens, con tanto di copia dello scheletro di Lucy, si approda al mistero dell'uomo di Neanderthal, meravigliosamente dotato eppure destinato a estinguersi, per poi ripercorrere l'albero genealogico delle ramificazioni che hanno diffuso la specie umana. L'Italia viene indagata come caso esemplare di diversità biologica e culturale di geni, popoli e lingue che non hanno però impedito l'unità. Una giocosa agenda oraria delle nostre abitudini quotidiane rivela come ogni minimo gesto di oggi sia legato alle scoperte e alle invenzioni di coloro che ci hanno preceduto. La consapevolezza di questa unica fonte di vita comune non può che aiutare i contemporanei.

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