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Garko ha un «Viso d'angelo» e il tic per le indagini

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«Sonoun ispettore di polizia malinconico e tormentato, dal passato oscuro e dai tanti sensi di colpa», ha commentato l'attore protagonista di «Viso d'angelo», in onda da venerdì su Canale 5 per quattro puntate con la regia di Eros Puglielli. Una collocazione «difficile» per la fiction di Canale 5 che il produttore Alberto Tarallo avrebbe preferito evitare, vista la spietata concorrenza con «I migliori anni», su Raiuno, «Quarto grado» su Retequattro e «Colorado» di Belèn Rodriguez su Italia 1. Tanto è vero che è nata una vera e propria querelle tutta interna a Mediaset. «In tempi in cui la tv generalista fa i conti con l'aggressività di tv digitale e Sky, evitare lo scontro fiction contro fiction e proteggere così il genere - gli ha risposto il responsabile della fiction Mediaset Giancarlo Scheri - ci è sembrato importante». La fiction in questione sarebbe quindi «un'operazione vintage - dice Puglielli - un omaggio ai thriller noir pieni di suspence che si facevano negli anni '70. Argento e Hitchcock sono nel mio dna». La storia è una caccia a un serial killer che come firma lascia un rosario tra le mani in preghiera delle sue vittime. Il caso viene affidato a Roberto Parisi (Gabriel Garko), specialista in omicidi seriali. Il suo destino incrocia quello di Angela Garelli (Cosima Coppola), una giovane poliziotta precipitata nella tossicodipendenza a causa di un errore fatale: ha ucciso per sbaglio l'uomo che avrebbe dovuto sposare, un collega sotto copertura. Tutte le vittime del serial killer sono riconducibili alla comunità di recupero Santa Teresa gestito da suor Serafina (Angela Molina) e il poliziotto fa in modo che Angela sia ospite lì per indagare da vicino. Ogni puntata avrà un indizio, una scena, della successiva per intrigare il pubblico al giallo. «Mi piacciono molto i film di suspence, ai film di genere di Lucio Fulci, di Umberto Lenzi, non ho fatto riferimento a nessuno in particolare - ha incalzato Garko - ma Eros Puglielli li ha aggiornati con una immagine molto adatta al pubblico giovane di oggi, facendo di "Viso d'angelo" intrattenimento puro. Rispetto ai miei film precedenti, questo Roberto Parisi è meno azione, meno fisico e più introspezione». Garko, che intanto è sul set fino a gennaio di «Onore e rispetto 3», pensa anche al cinema: «mi piacerebbe essere valorizzato come ha fatto Ozpetek nelle Fate ignoranti, mi piacerebbe lavorare con Muccino, Avati, Virzì».

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