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Al Festival di Roma i film-scandalo sull'eros femminile

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Trai temi più scomodi, l'amore omosessuale nell'Iran di oggi (in Circumstance), la vita delle prostitute in una casa chiusa berlinese (Case chiuse) e l'invenzione del vibratore nella puritana Inghilterra vittoriana, in «Hysteria». Quest'ultimo film (in concorso venerdì) di Tanya Wexler, con Rupert Everett, Hugh Dancy, Jonathane Percy e Maggie Gyllenhaal è una commedia in costume che racconta, fra il serio e il faceto, l'invenzione del vibratore ad opera di un medico inglese dell'Ottocento, convinto che fosse una cura infallibile per l'isteria femminile. Nella Londra del 1880, il dottor Granville trova lavoro dal suo collega Dalrymple, specializzato nel trattamento dei casi di isteria e convinto che la causa del malanno sia dovuto alla repressione sessuale imperante all'epoca. Ecco che la sua cura, scandalosamente efficace, lo condurrà ad usare un massaggio manuale sotto le gonne delle sue pazienti. Il dottore dovrà però lottare contro la disapprovazione della figlia (Gyllenhaal) sostenitrice dei diritti delle donne. Altro film scandalo annunciato è quello dell'amore proibito in «Esterno Sera», lungometraggio d'esordio di Barbara Rossi Prudente, che sarà presentato in prima assoluta, nella Vetrina dei giovani cineasti italiani del festival capitolino il prossimo 1° novembre. La storia, tutta ambientata in Campania, ha per protagonista Alba, figlia di fine millennio, che avanza nell'atmosfera livida della notte sulla fune tesa di una vita giocata al limite: è lei è al centro di un amore delicato e pericoloso con suo cugino Fabrizio, che rivede dopo dieci anni. Superata una prima diffidenza, l'affetto rinasce per evolvere in un sentimento che impedisce a Fabrizio di svelare il vero motivo della sua visita, in un finale inaspettato a sorpresa. Sarà però la sezione «L'altro Cinema/Extra» ad ospitare i titoli più controversi, come «Circumstance» della giovane regista esordiente Maryam Keshavarz, storia d'amore lesbo fra due bellissime ragazze nel clima di repressione sessuale dell'Iran di oggi: le due amanti saranno soggiogate dal desiderio della trasgressione nella Teheran notturna in un rapporto destinato alla condanna. Sempre per «Extra» è stato scelto il documentario «Case chiuse» di Filippo Soldi, regista che è entrato in uno dei bordelli più esclusivi d'Europa, l'Artemis di Berlino, ed ha intervistato le ragazze che vi lavorano (tutte inserite in un catalogo per facilitare la scelta ai clienti). Anche «Turn on me, Goddamit!» di Jannicke Systad Jacobsen è un film dal quale ci si aspetta molto in fatto di scene hot: sempre inserito nella sezione «Extra», è una commedia norvegese indipendente che mette a nudo i turbamenti sessuali di un'adolescente annoiata, abituata a passare il tempo telefonando a linee erotiche e idealizzando un principe azzurro inesistente. Il racconto di formazione erotica di una norvegese è colorato da ambientazioni nordiche e tocchi di genuina comicità, ma soprattutto da una sensualità adolescenziale autentica che non ha nulla a che vedere con i pornosoft italiani degli anni Settanta. Ma è una sorprendente commedia realistica. Sempre sesso e adolescenti sono protagonisti di «Girl Model», regia di David Redmon e Ashley Sabin, che alzano il sipario sul giro di giovanissime modelle (dai 13 ai 17 anni): le ragazze vengono convinte a poter entrare nel mondo della moda, ma finiscono poi per essere umiliate e sfruttate, soprattutto in Giappone.

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