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«Se la Rai vuole tornare ad essere quello che deve essere, deve tornare a quello spirito che era di Biagio Agnes».

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Lasala del residence Ripetta, a Roma, ieri era gremita di personalità della Rai: in prima fila il presidente Paolo Garimberti e la dg Lorenza Lei. C'è il presidente della commissione della Vigilanza Rai Sergio Zavoli, ci sono gli amici Pippo Baudo e Renzo Arbore, c'è pure, seduto in fondo alla sala, un altro storico direttore generale, Ettore Bernabei. E poi ci sono i politici, da Nicola Mancino a Paolo Cirino Pomicino e Walter Veltroni, che è anche lui sul palco per presentare «La strada dritta», libro sulla storia dell'Autostrada del Sole scritto da Francesco Pinto (Mondadori) capo del centro di produzione della Rai di Napoli e amico di Agnes. Garimberti concorda con Letta: «Non possiamo permetterci che il servizio pubblico muoia. Deve rimanere, deve diventare sempre di più pubblico, deve rispondere alle sfide e resistere alla pressione di una politica sempre più invadente». Anche Zavoli annuisce. Letta aggiunge: «Biagio è un un uomo che ha lasciato un segno, per questo dobbiamo continuarne l'impegno». Veltroni ricorda gli anni in cui Agnes direttore generale e Zavoli presidente, la Rai dovette affrontare la sfida contro il nascente servizio privato: «La Rai allora vinse perchè scelse di aprirsi, anche se non fu semplice» e sottolinea che ci fu allora soprattutto un ragionamento aziendale, «queste due persone hanno difeso giorno per giorno l'azienda». Simona Agnes, la figlia, racconta cosa sarà la Fondazione Biagio Agnes: «Obiettivo - dice - è incoraggiare e promuovere iniziative nel campo della cultura, dell'informazione e della comunicazione in ogni suo aspetto, con particolare riferimento al mondo dei giornalisti che Biagio Agnes ha sempre sostenuto con grande impegno ed entusiasmo». Tra le iniziative ci sarà anche il premio, proprio per il giornalismo. La nuova edizione, annuncia Simona, si terrà il 15, 16 e 17 giugno a Capri. R. C.

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