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Ma il mito della Laguna non accenna a tramontare

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Lacittà lagunare non solo è ricca di storia, fin dai primi insediamenti veneziani alla Repubblica dei commerci, da Shakespeare a Byron, che in Laguna esaltò il suo talento letterario e visse i suoi amori più struggenti, ma la Serenissima è anche stracolma di arte. Un viaggio attraverso i percorsi storici ed artistici di questa città viene ora raccontato nel libro «Il mito veneziano» di Enrica Roddolo (Vallardi Editore, pagine 206, euro 16.80). La scrittrice, in particolare, ribalta uno stereotipo legato a Venezia: la stagione d'oro della Serenissima non va cercata nel Seicento o nel Settecento, ma alla fine dell'Ottocento, nella Venezia di D'Annunzio che rappresentò la città non più centro di commerci e di sete (come all'epoca del «Milione»), bensì luogo ideale per scambio di idee. È così che oggi Venezia, polo storico-artistico internazionale, sembra ispirarsi proprio a quella intuizione dannunziana. Ed ecco che questa idea venne ancora di più rafforzata dalla nascita della Mostra del Cinema, voluta nel 1932 dal conte Volpi di Misurata. Il libro della Roddolo va poi oltre, immaginando gli scenari futuri della città, candidata a capitale della cultura nel 2019 e liberata dal problema del contenimento della forza dell'acqua con il Mose, come da quello legato al nuovo Palazzo del Cinema. Su tutto dominano, però, le atmosfere culturali del Lido, quando l'Excelsior finì sul grande schermo, tra pellicole d'arte e divi hollywoodiani che sbarcavano in darsena facendo sognare milioni di persone. E ancora oggi, la spiaggia e la terrazza dell'Excelsior diventano scenari magici per un microcosmo di personaggi che continuano a conquistare le folle. Tanti i miti e gli aneddoti che hanno illuminato la Laguna. Dalle risse tra Zeffirelli (assistente di Visconti) e Rossi (aiuto regista di Fellini) alla bellezza littoria di Luisa Ferida, fino a grandi star del calibro di Grace Kelly, Greta Garbo e Gloria Swanson. Seppure stagionata, la Swanson sbarcò sul Lido nel 1954 e fu un delirio per quell'attrice che ancora oggi occupa le pagine dei giornali. È infatti notizia di questi giorni il restauro del film «Tonight or never» (Ora o mai più) di Mervyn LeRoy (del 1931), curato da Sky che lo manderà in onda lunedì sera. Din. Dis.

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