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Ma quale rosso? Ed è subito giallo

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Adirlo è una ricerca condotta da Sergio Omarini dell'Istituto nazionale di Ottica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Firenze. «Grazie ad alcune indagini abbiamo potuto accertare che il colore simbolo dei siti archeologici campani», cioè quelli di Ercolano e di Pompei in origine era «un giallo-ocra», ha detto Omarini. «Il fenomeno di questa mutazione cromatica - ha aggiunto - era già noto agli esperti, ma lo studio realizzato dall'Ino-Cnr e promosso dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, ha finalmente permesso di quantificarne la portata, almeno ad Ercolano». L'immaginario delle due antiche città, almeno dal punto di vista cromatico, va insomma ribaltato. «Le pareti attualmente percepite come rosse sono 246 e le gialle 57, ma stando ai risultati in origine dovevano essere rispettivamente 165 e 138, per un'area di sicura trasformazione di oltre 150 metri quadrati di parete», ha spiegato il ricercatore. «Questa scoperta permette di reimpostare gli aspetti originari della città in modo completamente diverso da quello conosciuto, dove prevale il rosso chiamato appunto "pompeiano"». I risultati della ricerca sono stati presentati in questi giorni Roma. Le indagini, sono state condotte con strumenti non invasivi: lo spettrofotocolorimetro per misurare il colore e la fluorescenza X che ha consentito di rivelare la presenza di elementi chimici per escludere il minio e cinabro.

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