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C'è l'imprenditore di Gela al quale il papà è morto di crepacuore per colpa dell'ansia generata dai «caproni», ci sono quelli che i «caproni» li hanno subiti e poi hanno deciso di dire basta.

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Matutti sono d'accordo su una cosa: i «caproni» conviene non pagarli. Ma chi è un «caprone»? È, soprattutto, una gran faccia tosta, uno che magari l'imprenditore conosce di vista, che un bel giorno si presenta e dice che bisogna «mettersi in regola» pagando 500, mille, duemila euro al mese. Insomma il «caprone» è quello che chiede il pizzo. Ma, è provato e aritmetico, pagare non conviene mai. Ci spiega tutto Filippo Astone con il suo libro di storie e testimonianze «Senza padrini - Resistere alle mafie fa guadagnare», Saggistica Tea, 14 euro, 309 pagine con una bella prefazione di Andrea Camilleri. E proprio il papà del commissario Montalbano ci spiega che la malavita non è un'entità metafisica e quella di opporvisi ha assunto, negli ultimi tempi, i connotati di una vera rivoluzione. Una rivoluzione che parte da una certezza: senza mafia si fanno più soldi. E si vive molto meglio. A. A.

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