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Un lungo autunno americano

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diLIDIA LOMBARDI Un'America in bianco e nero, ripiegata sui propri sbagli, impaurita dalla Storia, esistenzialmente debole. E insieme fiera, radicata nei valori che non vuole perdere. Questo Paese terrà banco nelle librerie da settembre in poi. Titoli che si rilanciano l'un l'altro e case editrici impegnate a squarciare l'oltreoceano che ci condiziona più che mai. L'onda che tiene a galla il revival è il decennale dell'11 settembre. Ma la riflessione sul declino del «secolo Usa», sul colosso di sviluppo che mina gli individui parte da autori di culto ora ripubblicati. Su tutti John Steinbeck, Premio Nobel 1962, autore di un'epopea di vinti, di malintegrati nel passaggio dal mondo contadino memore dei Padri pellegrini a quello delle metropoli prosciugate nei sentimenti dal consumismo e dalla corsa al denaro. Profetico Steinbeck nell'affresco di solitudini, di disamori e di cesure della psiche. Hanno il volto di James Dean, l'arrabbiato della «Valle dell'Eden», storia portata sul grande schermo nel 1955 da Elia Kazan. Bompiani si è tuffata in questo universo che aggancia il presente acquisendo i diritti per l'Italia dell'opera omnia dell'autore statunitense. Significa che romanzi e racconti pubblicati da altri potranno essere ristampati nei tascabili e nei classici della casa milanese. Così, per 9,90 euro e con la prefazione dell'anglista Luigi Sampietro potremo leggere le pietre miliari della narrativa steinbeckiana. In libreria dal 21 settembre e nella traduzione di Eugenio Montale, «Al dio sconosciuto», la vicenda di una famiglia di contadini che lascia il Vermont per cercare una terra più fertile trovando invece la rovina. Ecco «I pascoli del cielo» nella versione di Elio Vittorini, ancora col groviglio dell'infelicità e del caos che calano su quanti lavorano la terra. E di nuovo il dualismo ricchi e poveri, l'arrivismo, il conformismo ne «L'inverno del nostro scontento» e la tragedia di un'amicizia in «Uomini e topi» tradotto da Cesare Pavese. E in questo incalzare di rovine portate dalla modernità e dallo sfilacciamento dei legami viene in mente l'avventura on the road che Steinbeck affrontò nel 1960: a bordo di una roulotte chiamata Ronzinante e attrezzata con gli aggeggi più moderni, per assimilarla alla propria casa, attraversa gli States in compagnia del barboncino Charley. Contiguo nella nostalgia per le illusioni perdute è l'Orson Welles che incontra Saint-Exupery. A cura di Enrico Ghezzi e sempre con il marchio Bompiani, esce la sceneggiatura che il regista di «Quarto potere» fece per Il piccolo principe. Un progetto presentato a Walt Disney ma che restò inattuato. Come le speranze dello scrittore-aviatore francese. Retroscena, testimonianze, immagini mai viste nel fiume di pubblicazioni sulle Twin Towers. Newton Compton manda in libreria «Storia del mondo dopo l'11 settembre» di Dominic Streatfeild: otto microstorie con le quali il documentarista inglese percorre l'Australia e l'Uzbekistan, il Pakistan, la Macedonia, la Spagna dimostrando che, nonostante la cattura di Bin Laden, facciamo tutti i conti con il peggiore attentato della storia. Un'indagine durata sei anni e sotto copertura ne «L'infiltrato» dello spagnolo che si cela dietro lo pseudonimo di Antonio Salas. E, sulla scia di Wikileaks, 63 documenti segreti in «Il libro che nessun governo ti farebbe mai leggere» di Jesse Ventura, ex governatore del Minnesota, e Dick Russell, giornalista. Oltreoceano National Geographic ha appena fatto uscire «A place of rimembrance». Racconta, anche con molte immagini, la storia emotiva celata dietro la creazione del 9/11 Memorial. Il 16 agosto è la volta di «Memory Remains: 9/11 Artifacts at Hangar 17». È l'unico reportage fotografico completo del luogo nel quale sono conservati i pezzi del Wtc.

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