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«Jackie special» Gucci compie 90 anni

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diTIBERIA DE MATTEIS Il marchio Gucci, espressione del made in Italy nell'universo internazionale anche se attualmente di proprietà del gruppo francese PPR operante nel settore del lusso, celebra il suo novantesimo anniversario con una linea ad hoc chiamata la «1921 Collection», per ricordare la data in cui l'azienda specializzata in pelletterie artigianali venne fondata a Firenze da Guccio Gucci, e con una mostra intitolata «Jackie Special Display», inaugurata a Capri in Via Camerelle domani e dopodomani e poi a Forte dei Marmi dal 28 al 31 luglio, prima di volare verso Parigi e Zurigo. Un cocktail party privato nella boutique dell'isola più chic del nostro Paese rende omaggio a un'icona intramontabile del glamour femminile ovvero la borsa Jackie che reca il nome di Jacqueline Kennedy Onassis in quanto rappresentava il suo accessorio preferito, come testimoniato dalle foto degli anni Sessanta che la ritraggono con numerose diverse versioni di questa creazione. Se Hermès ha legato la sua borsa da viaggio a fondo rigido alla principessa Grace, sdoganandola dalla fine degli anni Cinquanta in poi con l'appellativo di «Kelly» dal cognome della diva del cinema, Gucci ha raggiunto la medesima popolarità planetaria con questo modello sfoggiato dalle donne eleganti di tutto il mondo. Non si può dimenticare che la ditta ha saputo assecondare i gusti e le esigenze di miti ancora presenti nei cuori della gente come Audrey Hepburn, Maria Callas, Wallis Simpson, duchessa di Windsor. Un tuffo all'indietro nel tempo per ricordare i fasti del passato e trasformare la storia di un prodotto vincente in evoluzione culturale ed estetica è un atteggiamento esemplare per proiettare nell'avvenire la gloria della moda italiana, riferimento indiscusso per gli stranieri e troppo spesso misconosciuta in patria. L'esposizione presenta modelli vintage, provenienti dall'archivio della maison, accompagnate da immagini storiche di celebrities con la Jackie. I clienti avranno anche l'opportunità di acquistare una varietà di borse delle serie Jackie e Bouvier delle collezioni precedenti la Primavera/Estate 2009. In quell'occasione, infatti, il direttore creativo Frida Giannini ha realizzato una rilettura contemporanea di questo classico: la New Jackie, che ricorda la sua antenata nella forma arrotondata e nei dettagli, ma è rinnovata nelle dimensioni, più grandi dell'originale, e nella consistenza destrutturata e morbidissima. Le borse sono costruite con pellami come coccodrillo, pitone, struzzo, morbidissimo vitello neo zelandese e suede. Un maestro artigiano fiorentino avrà il piacere di personalizzare i prodotti di pelletteria Gucci acquistati al momento o già di proprietà dei fans della maison che affolleranno il negozio caprese. I festeggiamenti prevedono una collezione contraddistinta dal nuovo logo: «G. Gucci Firenze 1921», che appare all'interno degli accessori, sulle fibbie delle cinture e sulle tag in metallo per le borse da viaggio. La «1921 Collection» include una versione speciale delle borse New Bamboo, New Jackie e Horsebit Chain, proposte in vitello e coccodrillo, in cinque varianti di colore: testa di moro, rosa, kaki, cherry e verde bottiglia. Sono in vitello anche le due borse uomo da viaggio, di ispirazione vintage e con il celebre motivo Diamante. Un gioco di dettagli iconici include il celebre Crest sulle tiralampo delle tasche, le nappine e la chiusura in bamboo nei portafogli, e l'originale verde Gucci ripreso dall'archivio, che diventa il sigillo cromatico dell'interno dei mocassini uomo e donna. Si potenzia il simbolo distintivo della griffe, quel connubio di aristocratico e sportivo che tanto piacque all'epoca e ancora può funzionare. Per esempio, la passione per l'equitazione che guidò l'inventiva di Guccio Gucci nelle proposte lanciate nella sua storica boutique fiorentina di Via della Vigna, sintetizzate da elementi specifici del futuro brand come il morso, la staffa e la pelle, è rispolverata volentieri oggi con gli stivali da cavallerizzo e la reinterpretazione del classico loafer, il mocassino con morsetto, in vitello o coccodrillo dalle tinte sfumate. Ed è proprio la pelle, vero leitmotiv di questo recupero della pulsione creativa originale dell'antico marchio, a tornare anche nell'orologeria, settore in cui non sono mancati modelli e soluzioni di tutto rispetto, e si sceglie la nappa per ricoprire completamente la cassa del modello 1921 da donna. Anche gli occhiali, con una piastrina laterale in oro a 18 carati, sono rivestiti con questo materiale di pregio che ricorda l'originaria vocazione di un'azienda che nel 2006 ha fatturato 7,6 miliardi di euro nel mondo, posizionandosi seconda dopo Louis Vitton.

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