Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

«Tornare in televisione? Magari»

Esplora:
default_image

  • a
  • a
  • a

Cosaè cambiato? Susy: «In questo lavoro c'è un'elaborazione di tutti i fatti che ho visto girando il mondo. Sono vicende che mastico da tempo e che ho riorganizzato in queste pagine». Patrizio: «Be', non so se già lo ha detto Susy ma il libro è opera sua. Io faccio domande, faccio l'intervistatore. Sono quesiti che mi sono tenuto dentro per anni. In televisione si possono abbozzare gli argomenti, non si va mai a fondo, per fare cosa gradita a quella piccola fetta di pubblico che vorrebbe approfondire. Perché gli altri cambierebbero canale». Non pensate di tornare in tv, dopo Sky? Susy: «Noi lo penseremmo pure. Però il problema è la tv di ora. Che non si confà a prodotti come il nostro. L'ultima nostra trasmissione è stata un lavoro sui popoli del mare per Sky. Sta ancora andando in onda: 12 puntate sul Mediterraneo». Patrizio: «Ci piacerebbe moltissimo tornare sulla tv generalista. Magari con uno slow tour: itinerari narrati per immagini che riguardano l'Italia minore, al di fuori delle grandi direttive turistiche. E vorremmo aprire una web tv». È corretto dire che Patrizio nel libro interpreta la parte dello scettico? Susy: «Direi proprio di sì. Lui lo è. È peggio di un lettore. Patrizio è come se fosse una persona che in realtà ne sa poco o niente. Il gioco è divertente». Patrizio: «Un po' sì. Susy si diverte, per Susy non ci sono limiti teorici. Per cui le sue ipotesi spaziano tra teorie molto diverse. Io interpreto me stesso». Ma insomma: questa "scoperta" dell'America? Susy: «L'America non è stata mai scoperta. La "scoperta" dovrebbe essere chiamata piuttosto la "conquista" dell'America. Sarebbe più corretto. Erano già luoghi dai quali si estraevano metalli: di certo non si andava lì per sport o per trekking». Patrizio: «Da un punto di vista scientifico e storico insieme, l'America sarebbe stata raggiunta molti secoli prima di Colombo. Dai vichinghi ad esempio, dai popoli del Nord Europa». Roma nasconde misteri? Susy: «Be', Roma è tutta un mistero. Ma il più divertente è sul suo simbolo: la lupa che allatta i gemelli. Un simbolo che proviene dall'Asia Centrale, dai nomadi». Patrizio: «È Susy l'esperta. Ma potremmo parlare del rito di fondazione di Roma. Esperti dicono di come la sua nascita non sia casuale. E non è una Capitale per caso, come ci hanno raccontato». Scrittore preferito? Susy: «Amo molto i saggi. Non divoro romanzi come mia figlia». Patrizio: «Mi piacciono i gialli di Montalbàn piuttosto che di Camilleri. Ma non perdo mai un libro del mio amico Cacucci».

Dai blog