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«La scienza? È come l'acqua»

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.E quale sarebbe la situazione dopo 25 anni? Cosa troveremmo, solo gli scheletri o case e campi da tennis? Io propendo per la seconda ipotesi, perché la società è la proiezione della nostra mente». Con questa curiosa parabola (che lui ha chiamato «predicozzo») il più famoso e simpatico divulgatore scientifico d'Italia ha presentato la nuova serie di «Superquark». Dopo quindici e più anni di «carriera» la trasmissione (nata nel 1995) ha sempre tantissimo da dire. Come Piero Angela, non lontano dai sessant'anni... di onoratissima carriera. «Superquark» torna da questa sera su Rai1, dove sarà in onda tutta l'estate, ogni giovedì alle 21,20. Un viaggio lungo 12 puntate che salperà, purtroppo, senza il professor Cannella, scomparso improvvisamente lo scorso febbraio. Il «pezzo forte» della serie saranno dodici spettacolari documentari, tra i quali quelli famosissimi della Bbc, e poi da una serie di servizi antropologici sulle popolazioni che ancora vivono in «maniera estrema». Ci sarà poi un «Viaggio nell'invisibile» perché «troppo vicino, troppo lontano o troppo veloce» e infine (e a questa Piero Angela tiene molto) vedremo una rubrica che ci racconterà se e come ci stiamo preparando al traguardo dei 7 miliardi di abitanti sulla Terra, previsto per il prossimo ottobre. «Scienza e tecnologia sono come l'acqua: entrano in ogni angolo della nostra vita - ha aggiunto Angela - Vorrei richiamare l'attenzione di intellettuali e politici sul fatto che lo sviluppo economico di un Paese è legato al livello di cultura della sua popolazione. E invece la cultura in Italia non è considerata vincolante al suo sviluppo. Nostro compito diventa allora anche mostrare il ruolo fondamentale della ricerca scientifica e dello sviluppo tecnologico».

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