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E a Roma l'essenziale firmato Rietveld

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Espostecirca 400 opere, che mettono in luce la portata innovativa delle soluzioni dell'architetto che inventò il packaging e gli assemblaggi. L'importante esposizione è realizzata in collaborazione con il Central Museum Utrecht e il Nai Rotterdam, che custodiscono la maggior parte dei materiali di Rietveld. Con il titolo «Universo Rietveld, architettura, arte, design», la rassegna (curata da Maristella Casciato, Domitilla Dardi e Ida van Ziji) ripercorre a 360 gradi l'attività del maestro olandese, dai suoi rapporti con gli artisti del gruppo De Stijl (Theo van Doesburg, Bart van der Leck, Vilmos Husz r, J.J.P. Oud) e con i protagonisti dell'avanguardia modernista (Le Corbusier, Gropius, Mies van der Rohe, Frank Lloyd Wright) fino agli influssi sull'architettura e il design contemporanei (da Alessandro Mendini a Ettore Sottsass a Maarten Baas). Tanto forti ancora adesso che, ha detto il direttore della Fondazione Maxxi Pio Baldi, «al Salone del Mobile appena apertosi a Milano c'è tutto il suo spirito». Quelli in mostra sono tutti materiali originali, dalle prime sedie degli anni '10 del '900, per arrivare al suo piccolo capolavoro, la sedia Rossa-Blu, che da allora ha ispirato in modo ininterrotto il design. Ci sono perfino i girelli e i seggioloni per i bambini, in legno colorato, e le poltroncine da assemblare, decenni prima di Ikea. E non mancano nei disegni e schizzi, i ripensamenti, le paure, le tante versioni di questi oggetti o delle abitazioni.

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