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Quella kermesse che conquista consensi e terrorizza la Laguna

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Aben guardare dietro a questa affermazione c'è un grandissimo e implicito riconoscimento al giovane, ma forte Festival Internazionale del Film di Roma. Perché Galan, governatore del Veneto per quindici anni, una sorta di crociato del «venezianesimo», non se l'è presa con le Grolle d'oro, che pure sono tra i più antichi e apprezzati riconoscimenti cinematografici tricolori? Oppure perché non ha chiesto la soppressione di «Capri Hollywood», che vede la presenza di tanti divi? In Italia di feste e festicciole del cinema ce ne sono praticamente una al giorno... ma Galan se l'è presa proprio con Roma. Qualcuno potrebbe dire che vuole «fare cassa», cioè tagliare qualche spesa. Ma l'appuntamento romano dal ministero prende solo duecentomila euro, contro i sette milioni che ci costa il festone lagunare. Il problema è proprio lì: l'appuntamento romano costa poco (ai contribuenti) e rende molto (al Paese e alla città). Il Festiva di Roma, sin dalla prima edizione del 2006, si è imposto come uno dei più importanti eventi cinematografici a livello mondiale. Sarà per quel nome magico: Roma, sarà per la sua sede: lo splendido Auditorium, che questa manifestazione ha subito spostato gli equilibri (che parevano immutabili) del cinema mondiale. Sotto la direzione di Gian Luigi Rondi (arrivato nel 2008) poi il Festival è diventato una macchina da guerra che sceglie sempre i film giusti e macina cifre sempre crescenti di pubblico. Una macchina da guerra che fa paura, soprattutto, al festival veneziano, eternamente in crisi, tanto caro a Galan. A. A.

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