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di DINA D'ISA Roma come Hollywood, set a cielo aperto che accoglie divi da tutto il mondo.

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Ganzinterpreta gli ultimi giorni di vita di Tiziano Terzani, giornalista e scrittore fiorentino scomparso nel 2004 dopo aver lavorato per anni come corrispondente per grandi testate da tutto il pianeta. Ma negli ultimi anni della sua vita, dopo che gli era stato diagnosticato un tumore, ha lasciato il giornalismo per dedicarsi alla meditazione. Un uomo che ha amato l'Asia e le sue religioni, soprattutto il Taoismo, restandone affascinato e trasformato. Il film è un lungo monologo di Ganz (98 minuti) sulla morte da affrontare e da raccontare al figlio. Per l'attore, «il viaggio di Terzani è iniziato in quella Firenze dove c'è Dante e poi ha scoperto il mondo. È stato un grande giornalista che sapeva benissimo cosa significasse fare il suo mestiere. Viveva di curiosità e rispetto verso la cultura degli altri popoli e si sentiva una cosa unica con il mondo intorno a lui. È stato anche un comunista, ma alla maniera italiana ed era aperto alle altre religioni, come quella buddista, anche senza abbracciarla totalmente». Ancora un'altra star, all'Auditorium Parco della Musica, dove Debra Winger inaugura stasera la nuova edizione di «Viaggio nel cinema americano», celebre format realizzato dalla Fondazione Cinema per Roma. Alle 21, l'attrice di «Ufficiale e gentiluomo», «Voglia di tenerezza» e «Il tè nel deserto», incontrerà il pubblico con Antonio Monda e Mario Sesti che mostreranno le sequenze dei film che l'hanno resa famosa. Il prossimo appuntamento del «Viaggio nel cinema americano» vedrà protagonista Christopher Walken (il 18 aprile), mentre il regista di «Thor», Kenneth Branagh e il protagonista Chris Hemsworth (nel cast con Natalie Portman e Anthony Hopkins) saranno nella Capitale il 15 aprile. Lo spettacolare film, che il regista e attore Kenneth Branagh ha tratto dalla saga pubblicata dalla Marvel Comics, si ispira al fumetto sia dal punto di vista pittorico sia da quello compositivo: «Abbiamo cercato di valorizzare la distinzione tra i diversi mondi che esistono nella storia, ma facendoli convivere nel nostro film - ha spiegato Branagh - La combinazione tra il primitivo e il sofisticato, l'antico e il moderno penso sia proprio quell'elemento capace di mostrare la tensione giusta per il ritmo cinematografico». Anche se sarà stasera nell'unica data italiana del tour con la New Orleans Jazz Band (all'Auditorium della Conciliazione), Woody Allen tornerà presto a Roma e stavolta per restarci qualche mese. Il regista newyorkese sta infatti preparando un nuovo set per il suo prossimo film da ambientare nella Città Eterna. Ancora top secret cast e trama, ma di sicuro si parlerà d'amore in modo ironico e acuto, come solo Woody sa fare. La direzione generale Valorizzazione del ministero dei Beni Culturali «ha intanto istituito un gruppo di lavoro per assistere tecnicamente e logisticamente lo staff di Woody Allen», ha fatto sapere il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro. L'atteso concerto romano dell'artista americano sarà una serata esclusiva a favore del bambino Gesù Associazione. Ad affiancare Allen al clarinetto, ci saranno il direttore musicale Eddy Davis (banjo), Simon Wettenhall (tromba), Jerry Zigmont (trombone), Canal Fowkes (piano), Greg Cohen (contrabbasso) e John Gill (batteria).

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