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Hack «Big bang» del piccolo schermo

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Provatea spiegare tutto ciò a un bambino o a un ragazzo. Il compito è difficile ma l'astrofisica Margherita Hack - classe '22 - ci riesce, e lo fa con un «viaggio» nello spazio. Una trasmissione, «Big bang» (presentata nella splendida Triesta) condotta insieme al suo braccio destro delle televisione, Federico Taddia. La scienza raccontata in pillole che da domani alle 18 - prima puntata - si inseriranno nel palinsesto di DeaKids, il canale della De Agostini Editore (Sky, 601). Quale migliore occasione, quindi, per festeggiare l'equinozio di Primavera? Oltre al nuovo programma di Federico Taddia e Margherita Hack, la rete ospiterà episodi tematici spaziali delle varie serie in onda e vedrà la partenza della serie di Albert Barillè «Viaggio ai confini dell'universo» (in onda ogni giorno) il tutto intervallato dal nuovo format «Big Bang», per l'appunto. Ma torniamo a «Bing bang» (che funziona perché, in poco tempo, si riescono a spiegare argomenti ai più incomprensibili) dedicato ai più piccoli. Questi ultimi, con molta probabilità in compagnia dei genitori, troveranno pane per i loro denti. Soddisferanno la propria curiosità e avranno così modo di indagare le stelle, quelle «grandi palle di gas», come la scienziata stessa l'ha definite. Dalla Terra la Hack si collegherà con Taddia che, invece, viaggerà su una singolare navicella spaziale. La farà atterrare di volta in volta sul Sistema Solare, sulla Luna, su svariati pianeti. L'astronomia, quindi, non sarà più una parolona incomprensibile: si risolveranno in tv le questioni «planetarie». Il fine è quello di far divertire i ragazzi, imparando. E lei? La Hack che da bambina, ha confessato, leggeva libri di avventura sognando l'Africa Nera, scherza sul titolo «Big bang». «Il Big bang? - dice - è la più grande sc.....gia dell'universo». E aggiunge: «Non ho mai espresso un desiderio davanti a una stella». E le domande più frequenti dei bambini? «Sono sui buchi neri». «L'origine di questa trasmissione - ha chiosato Federico Taddia - nasce da un libro e da un incontro tra me e Margherita. Perché le stelle non ci cadono addosso: in dieci puntate, abbiamo creato un qualche cosa di didascalico, non pesante». E dalle fila di DeaKids Massimo Bruno, dal canto suo, ha tenuto a precisare che «Big bang è indirizzato ai bambini dai 6 ai 12 anni».

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