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di CARLO ANTINI Le truppe francesi avevano già occupato Roma, quando in Campidoglio venne proclamata la Costituzione della Repubblica Romana.

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Inutileper la sopravvivenza della neonata Repubblica ma gravido di conseguenze per il futuro della lotta unitaria nazionale. Era il 3 luglio 1849 e il sogno garibaldino diventava realtà. La Repubblica Romana ebbe vita breve e, dopo soli cinque mesi dalla sua nascita, venne messa in ginocchio dall'intervento delle truppe francesi che consentirono a Pio IX di rientrare in città. Altro che polveroso Risorgimento. In quella brevissima ma intensa esperienza rivoluzionaria, Roma divenne il laboratorio delle idee più avanzate: impegno sociale volto al miglioramento delle condizioni morali e materiali di tutti i cittadini e separazione tra Stato e Chiesa. Altro che polveroso Risorgimento. La Repubblica Romana del 1849 fu il centro di gravità in cui confluì il meglio del patriottismo italiano. Giovani pronti a morire per liberare l'Italia e gli italiani dalla sottomissione al dominio straniero. Tra gli altri arrivarono Mazzini, Garibaldi, Mameli e Pisacane. Tutti insieme per difendere Roma dagli attacchi dei francesi a nord e dei borboni a sud. È questo il Risorgimento che piace ai romani. Che nonostante la pioggia di ieri si sono messi in fila per visitare in anteprima e gratis gli spazi del nuovo museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina, nato a Porta San Pancrazio, al Gianicolo. Tanta era la calca davanti all'ingresso che gli organizzatori hanno deciso di aprire le porte cinque ore prima del previsto. Un successo inaspettato, anche se giunto nella giornata di festa nazionale in cui si celebravano i 150 anni dell'unità d'Italia. Trainati dalla visita del presidente della Repubblica Napolitano, del presidente del Consiglio Berlusconi, del sindaco Alemanno, di Renata Polverini e Nicola Zingaretti, i romani sono rimasti in coda e hanno aspettato pazientemente di poter visitare le postazioni interattive, i documenti, le mappe, i dipinti, i giornali, le incisioni e i cimeli della collezione garibaldina contenuta nel nuovo museo gestito da Zétema. Sala dopo sala hanno potuto ricostruire l'evoluzione degli eventi che portarono, dai moti europei del 1848 passando per la fase liberale di Pio IX, alla fuga del pontefice a Gaeta e alla proclamazione della Repubblica fino al suo drammatico epilogo nel luglio 1849. Il salone al secondo piano è l'ambiente più grande e significativo del complesso. In un video di forte impatto emotivo, sovrastante il plastico con la battaglia del 30 aprile, scorrono le immagini dell'assedio con cui i francesi strinsero la città tra la primavera e l'estate del '49. Le ultime sale saranno dedicate ad alcuni dei principali protagonisti che persero la vita durante la difesa della Repubblica Romana. La visita prosegue poi nell'altro capo dell'edificio, dove sarà mostrata la continuità di vita della tradizione garibaldina, protagonista anche di molta storia del XX secolo.

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