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L'alta moda sbanca l'audience

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Lafiction appassionante in onda domenica e ieri sera ha la regia dai toni delicati di Riccardo Milani. La storia, sebbene nota, non finisce di stupire. È la narrazione di un successo: quello di Micol (Alessandra Mastronardi), Zoe (Anna Valle) e Giovanna Fontana (Federica De Cola). Nate in provincia di Parma, le tre traslocano giovanissime a Roma. Partono all'avventura, verrebbe da dire con la «valigia di cartone». Nella Capitale iniziano dal basso: fanno orli per le signore del quartiere, aggiustano vestiti, sistemano spilli. Da Mazocchi o in qualche altra sartoria non importa, ciò che interessa è cucire e, quindi, lavorare. Soprattutto guadagnare. E già perché le sorelle hanno un sogno: aprire un atelier tutto loro, dove dare fondo alla fantasia. Micol è la più intraprendente: dai bassifondi arriva all'alta società in un baleno. Conquistandosi la fiducia della principessa Caetani prima, delle sue amiche poi. Le altre due sorelle la spalleggiano, la incoraggiano, lavorano con lei e, da protagoniste, riescono a entrare nella storia. Micol però è anche la più sfortunata: alle prese con un marito spendaccione, se la deve vedere con quest'ultimo per riabbracciare la figlia Maria Paola, che gli era stata strappata dalle braccia. Di storie ce ne sarebbero da raccontare, con un marchio che ha attraversato un secolo. Basti pensare che l'etichetta «Fontana» apparve anche nei vestiti delle dive cinematografiche, non da ultimo in quelli di Audrey Hepburn. Un passo indietro. A complicare la trama della vita di Micol c'è la presenza di un uomo: il medico Enrico, con cui ben presto la stilista dovrà fare i conti: è la presenza che cerca di colmare (senza però riuscirci) il vuoto lasciato dalla morte della figlia Maria Paola. La svolta per le tre arriva dall'America: casualmente incontrano Linda Christian, la futura moglie di Tyrone Power. Visti i vestiti, decide di farsi disegnare l'abito da sposa dalle sorelle Fontana. Di qui il successo internazionale. Dall'alto dei suoi 97 anni, Micol Fontana l'altro giorno ha partecipato alla presentazione della fiction-bomboniera: commossa, è la testimone di un'Italia che era leader.

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