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Il Primo Maggio non è più rock

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diCARLO ANTINI Gli organizzatori gettano acqua sul fuoco ma è chiaro che il Primo Maggio di quest'anno sarà diverso dagli altri. Vuoi perché si celebrano i 150 anni dell'Unità d'Italia, vuoi perché sul palco ci sarà Ennio Morricone, gloria e vanto della musica tricolore. Maestro Morricone, cosa ha pensato quando le hanno proposto di dirigere l'orchestra sul palco del Concertone di piazza San Giovanni? Ho detto subito sì. Poi, però, mi sono venuti i primi dubbi. Non riuscivo a scrivere il pezzo che volevo e ho pensato addirittura di rinunciare. Poi è arrivata l'ispirazione e mi sono tranquillizzato. Cosa suonerà con la Roma Sinfonietta? Eseguirò un brano inedito, «Elegia per l'Italia», in tema con le celebrazioni dell'Unità d'Italia. È una composizione che rimastica idee che avevo già scritto e in cui ho inserito tre citazioni tristi dell'Inno di Mameli. Perché sono tristi le citazioni del nostro inno? Perché le cose che stanno accadendo in Italia e in nord Africa sono drammatiche. L'inno di Mameli apparirà tristissimo e farà venire da piangere. Lei è sempre stato contrario a dirigere musica d'altri. Per il Primo Maggio farà un'eccezione? Non mi considero un direttore d'orchestra ma un compositore. In questo caso, però, sarò costretto a contraddirmi. All'inizio del concerto eseguirò un nuovo arrangiamento di un brano che parla di un soldato in partenza per il fronte. La sua presenza sul palco del Concertone costituisce una rottura con la tradizione rock del Primo Maggio. È la fine di un'epoca? Finalmente. Il rock non è l'unica musica del nostro tempo. Anzi. Pensare sempre e solo al rock è molto riduttivo. La musica è come un fiume che ha tanti affluenti. Meno male che ci siamo spostati dalla linea del rock. La musica classica non è meglio ascoltarla in luoghi protetti come l'Auditorium? Sarebbe l'errore più grave. Nelle case della gente bisogna portare tutta la musica, non solo il primitivismo rappresentato dai ritmi ossessivi della batteria. Anzi quelle sono cose sbagliate che fanno sembrare grandi autori anche personaggi secondari. In piazza San Giovanni ci sarà il problema dell'acustica. Come farete a far sentire i suoni dell'orchestra a una folla sterminata e vociante come quella del Primo Maggio? È un problema delicato. I tecnici del suono dovranno essere molto bravi altrimenti non sentirà niente nessuno. Ma si può fare. Non le sembra di ricalcare un po' i concerti che Pavarotti faceva a fine carriera? Non confondiamoci. Pavarotti cantava le canzoni napoletane perché non poteva più reggere un'opera intera. Ma poteva fare di meglio. Non ha fatto nulla in favore dell'arte ma in favore della beneficenza.

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