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Tricarico«Canto i colori della bandiera italiana»

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Masapere che all'Ariston presenterà una canzone sul tricolore ci ha sorpreso. Tricarico gioca a fare il battitore libero e forse questa volta la sua «Tre colori» riuscirà a cogliere nel segno nell'anno delle celebrazioni per l'Unità d'Italia. Tricarico, non l'avevamo mai pensata nelle vesti di patriota. Cos'è? Potenza dell'Unità d'Italia? Più che una canzone patriota, è contro la guerra. Racconta di un padre e figlio che giocano a soldatini. Parla di una battaglia in cui non ci sono né vinti né vincitori. È una riflessione sulla guerra e su ciò che è meglio non si ripeta più. Il nostro tricolore, però, c'è. E c'è anche una bandiera verde. Proprio nessun riferimento all'attualità politica? Non parlo né di federalismo né di Lega. Voglio unire, non dividere. Prima di tutto è una canzone che parla d'amore e di sentimenti veri. Poi ognuno è libero di vederci quello che vuole. L'omaggio ai 150 anni dell'Unità d'Italia parla chiaro. Lei canterà «L'Italiano». Perché ha deciso di misurarsi con Toto Cutugno? Me l'hanno proposto e ho accettato subito. È un brano molto attuale, da cartolina, da foto. È una canzone nazional-popolare che mi ricorda l'infanzia attraverso la ricerca delle consuetudini. Non le sembra un po' troppo piena di stereotipi? E perché no? Gli stereotipi sono belli. La canzone è una descrizione soggettiva dell'artista. E poi gli stereotipi sono riti. E nella nostra vita c'è bisogno anche di quelli. Car. Ant.

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