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Max Pezzali«Mi sento un po? come Dean Martin»

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Masi capisce che, nonostante i tanti dischi venduti, salire sul palco dell'Ariston gli mette un po' d'ansia. Max Pezzali torna a Sanremo dopo 16 anni e lo fa con «Il mio secondo tempo». Max Pezzali, con quale spirito si rimette nel frullatore del festival? Con lo spirito di chi finora ha rifiutato di salire su un carrozzone televisivo che sacrifica la musica sull'altare dell'audience. Non le sembra di essere un po' troppo severo? A Sanremo si è sempre fatta quella cattiva tv per cui se una cosa non va bene è una figata. Cos'è cambiato quest'anno che l'ha fatta ricredere e accettare la proposta di Morandi? È stato proprio Morandi. Nella sua voce ho sentito l'entusiasmo giusto e la volontà di non fare un Sanremo al massacro. Tutto questo farà bene all'intero settore musicale. Nella serata dei duetti del venerdì si esibirà con Lillo e Greg. Com'è nata l'idea di collaborare con loro? Sono tutti in lotta per accaparrarsi l'ospite più figo. Io invece ho voluto seguire una strada diversa. Sono un fan del loro programma radiofonico «610» e con Lillo ho un rapporto particolare. Abbiamo le stesse passioni: musica e fumetti. Canterete in costume? Saremo tutti rigorosamente in smoking. Una sorta di «Rat Pack». Tra Sinatra, Dean Martin e Sammy Davis io sarò un po' come Dean Martin: sotto i riflettori ma non proprio in prima linea.

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