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«Il miglior film del cinema sovietico»

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Èuna delle opere più importanti del cinema sovietico». Gian Luigi Rondi non ha dubbi e parla così de «La Corazzata Potemkin». «Ha lasciato una traccia importante nella cultura europea, non solo cinematografica». Ma Rondi ne mette in risalto i limiti. «Presenta momenti eccessivamente propagandistici ma ha una capacità espressiva difficilmente poi raggiunta dal cinema sovietico». Ne parla anche Paolo Mereghetti. «Con buona pace di Fantozzi, "La corazzata Potemkin" continua a essere un capolavoro. Un po' come la Gioconda, su cui tutti hanno esercitato ironia e sarcasmo, ma la cui forza mitica si dimostra superiore a ogni sberleffo. Rivederla (o vederla per la prima volta, dal momento che appartiene alla categoria dei film tanto chiacchierati quanto ignorati) può far ricredere molti». Morando Morandini, sul suo «Morandini», una delle Bibbie dei cinefili, fa perfino un riferimento ai cineclub. «Questo breve poema epico che è anche uno straordinario esempio di cinema di propaganda rappresenta, nel tormentato itinerario di Eisenstein, il momento di equilibrio e armonia tra ideologia e formalismo, ricerche d'avanguardia e tradizione, teoria e pratica. Il film fu proiettato per la prima volta il 21 dicembre 1925 al Bolscioi di Mosca, e dal gennaio 1926 distribuito con tiepido successo di pubblico che aumentò dopo che fu proiettato nello stesso anno al Kamera Theater di Berlino, alla presenza del regista, con un'accoglienza entusiastica. Per un quarto di secolo in Occidente, con poche eccezioni, fu visto soltanto nei cineclub». Car. Ant.

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