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Clooney dà la caccia al mostro

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diCARLO ANTINI Bello e rassicurante. Il sex symbol Clooney è abituato a far cadere tra le sue braccia stuoli di donne. Di tutte le età. L'ultima è la nostra Elisabetta Canalis. Per questo siamo abituati a vederlo recitare nei panni di fascinosi cinquantenni in carriera. E non certo in quelli più spigolosi di scrittori-detective che danno la caccia a pericolosi serial killer. Ma è di questo che si occuperà l'attore hollywoodiano nel film «Il mostro di Firenze», tratto dal romanzo-inchiesta «Dolci colline di sangue» scritto a quattro mani dal giornalista italiano Mario Spezi e da Douglas Preston. Sul grande schermo Clooney sarà Preston, scrittore statunitense che segue e racconta le indagini di Spezi già a partire dagli anni Ottanta. Giovani coppie brutalmente assassinate nell'atto d'amore. Arti amputati e tanto terrore diffuso nella campagna toscana a cavallo tra gli anni Sessanta e Ottanta. Il cosiddetto mostro di Firenze non è stato solo un manipolo di ferocissimi serial killer ma ha intrecciato omicidi e depistaggi a epocali mutamenti sociali che ne hanno amplificato la risonanza sui mezzi di informazione. Clooney-Preston cerca di dare voce alle indagini del coraggioso giornalista italiano che giunse a conclusioni ben diverse da quelle delineate dalle indagini ufficiali degli organi di polizia. Al posto dei compagni di merende, sul taccuino di Mario Spezi fanno capolino i nomi che ruotavano intorno alla pista sarda. Il romanzo si chiude con il racconto dell'incontro tra il giornalista e un fantomatico «Carlo», incontro che si conclude piuttosto bruscamente e lasciando un'alea d'incertezza sulla verità degli otto duplici omicidi. Si sa ancora poco sulla pellicola che riporterà Clooney sullo schermo. Non si conosce chi sarà il regista né quando inizieranno le riprese. L'unica cosa certa è che dietro l'operazione si nasconde Tom Cruise che ha acquistato i diritti del film assieme alla United Artists. Che sarà un blockbuster non ci sono dubbi. Basti pensare che la sceneggiatura sarà scritta da Christopher McQuarrie, già autore de «I soliti sospetti» e «Operazione Valchiria». Un thriller mozzafiato girato tra le dolci colline toscane. Tanta suspence per descrivere quei tratturi abbandonati dove si appartavano le coppiette per trovare un po' di intimità. E come nella migliore tradizione drammaturgica accanto all'amore trovavano anche la morte. Questa volta il bel George se la dovrà vedere con pistole Beretta calibro 22 a canna lunga e munizioni Winchester. E chissà come se la caverà con palle di piombo ramato e coltelli da sub. Niente belle donne, nessuna cena galante a lume di candela per sprigionare il fascino attempato. Questa volta sarà pure poco rassicurante ma siamo sicuri che il suo pubblico è già pronto a mettersi in fila.

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