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Un miracolo chiamato Walker

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Perchébanale e scontato. Ingenuo come gli americani. I fans, invece, sono silenziosi, oppure ne parlano su internet nascosti nell'anonimato. Diciamo che si vergognano del giudizio degli altri, dei colti della casa, quelli che se non si annoiano non sono contenti e che da 20 anni ogni primo dell'anno rompono le scatole a tutta la famiglia per ascoltare la Marcia di Radetzky da Vienna. Ebbene sì, paradossale, ingenuo, elementare, ma Walker Texas Ranger ha un suo pubblico. Talvolta un po' nascosto come i cristiani nelle catacombe ma che alle 20,30 si ritrova davanti alla tv, o meglio su rete 4 per ammirare Chuck Norris. Il poliziotto campione del bene sul male. Uno che la giustizia la fa trionfare a pugni e calci. Questi sì tirati con maestria da chi in realtà più che attore è stato campione mondiale di karate. E si vede. Ma diciamo anche campione mondiale di resistenza. La serie ha inizio sull'americana CBS nel lontano 1993, 203 episodi fino al 2001. Norris ha lasciato il segno tanto che è stato rispolverato dai repubblicani nell'ultima campagna presidenziale. A 71 anni è ancora un mito di forza e coraggio. Lo è anche per gli italiani che hanno comunciato a seguirlo negli ultimi anni, una nicchia che a dispetto del suo eroe si ritrova timorosa davanti al video. Ha paura dei giudizi degli psicologi della domenica. Ma fedeli anche ieri sera erano davanti al video, per godersi l'ennesima replica. Perché lo fanno? Semplice la risposta. Perché gli piace. Perché talvolta piacerebbe a tutti, proprio a tutti, vedere bulli e prepotenti presi a pugni. Semplicemente picchiati e umiliati nella loro arroganza in un mondo che di arroganti ne ha tanti. Certamente è tutto paradossale e anche infantile. L'eroe Walker ha tutte le caratteristiche per essere incredibile e per farci tornare bambini e credere nella vittoria della giustizia. Lui sa far tutto, spara bene, pilota aerei, maneggia esplosivi, ma solo per disinnescarli, sa andare a cavallo, vince i rodei, nuota, guida, scala montagne, prende i serpenti con le mani. È generoso, crede nell'amicizia, nell'amore (niente sesso però, siamo puritani), è dalla parte degli emarginati. Poi mena e quanto mena. Forse la ricetta del successo è proprio qui. Nella punizione più antica ed elementare: le botte ai cattivi. Piace alla gente semplice? Può darsi. Ma viva la gente semplice, un po' bambina e un po' sognatrice. E lunga vita a Walker.

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