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«Vi racconto le donne con il Dottor V»

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Tralavoro, casa, figli e posti di comando. È quello di cui parleranno Alessandro Cecchi Paone e il «Dottor V»: Umberto Veronesi. Da lunedì tutti i giorni alle 17 su Lei (Canale 125 di Sky). Alessandro Cecchi Paone, di cosa parlerà il nuovo programma? «Il "Dottor V" nasce da una mia idea, piaciuta molto al professor Veronesi e a "Lei". Diciamo che l'Italia è innamorata del Dr. House, personaggio di fantasia. Veronesi è il nostro Dr. House, perché ha la capacità di affascinare tutti: quando cura e quando guarisce. Ha la capacità di farsi capire da amici e parenti dei malati. Non è solo un grandissimo oncologo, è anche un punto di riferimento». Nel programma intervisterà il professor Veronesi? «Non è proprio un'intervista... È da qualche anno ormai che, quando il prof va in tv e mi fa l'onore di volere me accanto per fare delle chiacchierate, sollecitato dalle mie domande». Di che parlerete? «Parleremo di donne in carne e ossa, che si raccontano in una breve clip. Alla fine commentiamo e consigliamo». Perché raccontare l'universo femminile? «Dal una lato è la missione della rete, dall'altra il prof sostiene che le donne hanno una marcia in più. Hanno risorse che le rendono più forti degli uomini, più capaci di reagire alle sofferenze e alle difficoltà. Lo ha messo in luce anche nel suo ultimo libro: le donne ci salveranno». Quale storia le è rimasta più impressa? «La storia di un'infermiera, caposala del centro oncologico, che lavora con il professore da svariati decenni. Improvvisamente, si è ammalata anche lei. Aveva in mano tutti gli elementi per affrontare la cosa. E continuò a lavorare». E...? «Poi ci sono tante storie di vita vissuta, come la storia di un giovane donna che racconta la sua passione per lo sport. La vita delle donne è faticosissima, perché se sono sposate devono fare le mogli e poi le madri. E lavorano anche... Lo sport per lei era come una mano santa». Un buon motivo per seguire la sua trasmissione. «Le donne si possono rispecchiare in ciò di cui noi parliamo. E gli uomini dovrebbero conoscere meglio le loro compagne, protagoniste della vita del mondo. Saranno le nostre guide: e quando lo dico penso alla Clinton, alla Merkel».

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