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Quando le relazioni diplomatiche impongono scelte che incidono anche sulla memoria storica.

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Unorrendo linciaggio che costò la vita a otto operai, oltre che 50 feriti e 15 dispersi, tutti italiani, massacrati perché colpevoli di «rubare» i salari. Malgrado le prove schiaccianti, gli assassini furono assolti e la Francia si ritrovò molto vicina a una guerra con l'Italia. Alla fine, per preservare la pace, entrambi i governi decisero di insabbiare il caso. Gerard Noiriel, grande esperto di immigrazione e di problemi legati all'identità nazionale, riapre questo doloroso dossier, per troppi anni occultato ne «Il massacro degli italiani» (Tropea, pag. 253). Noiriel spiega come i cambiamenti politici ed economici di fine '800 abbiano provocato la tragedia e come tutti sfuggirono alle proprie responsabilità. Sul solco di una storiografia militante, Noiriel restituisce al massacro degli italiani il giusto posto nella memoria collettiva.

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