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Per Bianca passa il tempo. Ora fa la madre

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Levicende di Nunzia donna volitiva e moderna, e dei suoi figli sono anche quelle di quarant'anni di trasformazione della società italiana. Arriva su Raiuno (domenica 14 e lunedì 15 in prima serata) la miniserie in due puntate «Mia madre», diretta da Ricky Tognazzi e prodotta dalla Ellemme Group con il sostegno della Film Commission Torino Piemonte. Nel cast, Bianca Guaccero (Capri), Marco Cocci (Medicina generale 2), Primo Reggiani (Ris Roma) e Marco Ierman (Il grande sogno). Il soggetto e la sceneggiatura sono di Andrea Purgatori e Laura Ippoliti. La miniserie è stata girata tra Ostuni e Cisternino (oltre ad altre zone vicine) e a Torino. Siamo in un piccolo paese del sud: qui vive Nunzia, una bella ragazza che il padre Marino ha cresciuto in modo diverso, con la mente «aperta» e tanta voglia di vivere. È innamorata di Uccio, bracciante dai polmoni fragili, i due si sposano e danno alla luce tre figli: Lucia, Giacomo e Giuseppe. Ed è il figlio più piccolo a raccontare la storia della sua famiglia, una storia fatta emigrazione, di fabbrica e di una difficile integrazione: Uccio non può continuare a lavorare la terra la tossa asmatica lo sfinisce ma il destino dei sui figli è tutto nelle sue braccia. Così la sua decisione trasferirsi a Torino per cominciare una nuova vita. Nunzia lo incoraggia, lo raggiungerà con i bambini appena si sarà sistemato. Ma la vita da sola a Pantacalò peggiora, tutto il paese gli è ostile, e suo padre Marino muore di infarto. A Nunzia non rimane che raggiungere il marito al nord. Ad attenderla però c'è la nebbia, che non è solo quella del Po, è anche quella dei lacrimogeni sparati dalla polizia sui cortei degli operai. Uccio ha trovato una stanza in periferia, una stanza che divide con un'altra famiglia di emigranti. Nunzia non perde il sorriso: segna i figli a scuola e si mette a cercare una casa. Ci riesce dopo aver impegnato oggetti di famiglia. Ma il colpo più duro il destino lo deve ancora infierire: Uccio salva un collega sul lavoro, ma rimane vittima di una pressa difettosa. Poi Giacomo, il figlio maggiore, entra in fabbrica come ragioniere, è l'orgoglio di sua madre. Il progetto prima di ricevere luce verde dal CdA della Rai il 15 settembre scorso era stato al centro di polemiche scatenate da alcune voci, poi smentite, su un presunto rapporto tra il produttore del film tv, Massimo Ferrero e Giancarlo Tulliani, fratello di Elisabetta, compagna del presidente della Camera Gianfranco Fini.

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