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Cristicchi spalanca il Grand Hotel

Simone Cristicchi

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Se c'è una nuova scuola romana di cantautori, Cristicchi è l'attaccante titolare. «Vorrei cantare come Biagio», «Studentessa universitaria», «Ti regalerò una rosa» e l'ultima «Meno male» sono solo alcuni esempi di tormentoni che hanno scalato le classifiche. Canzoni che non hanno fatto solo ballare e divertire ma anche riflettere e commuovere. Dagli angusti spazi del romano «The Place», Cristicchi è uscito allo scoperto, superando presto la dimensione di chansonnier di quartiere. Tra il premio Tenco e Sanremo, su di lui si sono accesi i riflettori più importanti. Da sempre le sue passioni sono canzoni e teatro. Per questo Cristicchi recita, canta, fa monologhi e, spesso, si accompagna ai solisti dello Gnu Quartet. Come accadrà il 24 agosto a Villa Carpegna e il 1° settembre nella piazza di Carpineto Romano. I concerti sono a ingresso gratuito e saranno preceduti dall'esibizione di domenica prossima a Cerveteri. Questa volta sul palco ci sarà tutta la band per un concerto orientato alle sonorità del rock. L'istrione-Cristicchi sarà il vero direttore di sala e guiderà il suo pubblico nelle stanze del Grand Hotel. Ogni camera uno stile, ogni stile un'ambientazione emotiva. L'intimismo e il romanticismo di «Come la neve» e «Insegnami», dolce ninna nanna dedicata al figlio Tommaso, si alternano all'impegno civile e alla denuncia di «Genova brucia», infuocato brano che ripercorre le drammatiche vicende del G8 genovese. Le contraddizioni del presente e della società dell'immagine emergono nel testo di «Meteora» in cui il musicista fa un'ironica presa in giro della filosofia di vita che coinvolge una generazione di cantanti improvvisati, convinti e spesso illusi da false promesse catodiche. E ancora la presa di coscienza della disinformazione nell'urlo «meno male che c'è Carla Bruni» che ha risuonato qualche mese fa davanti alla vasta platea dell'Ariston. La sensibilità di Cristicchi nasce dalla sua capacità di immedesimarsi nella vita degli altri. Un po' come la vita che vibra ne «L'ultimo valzer», in cui si racconta la storia dolce e commovente di un anziano che vive in una Casa di cura dove riscopre la gioia dell'amore stringendosi in un ultimo valzer con la «bellissima» ultraottantenne Lucia. L'arte di questo giovane istrione si muove proprio tra questi elementi. Tra lo showbusiness e l'emarginazione di chi vive ai margini della società. In scaletta non potrà mancare «Ti regalerò una rosa», brano vincitore del festival di Sanremo 2007. Il successo editoriale del libro edito da Mondadori «Centro di Igiene Mentale» testimonia il talento di Cristicchi anche come narratore: un esordio letterario brillante basato su testimonianze «dirette», su poesie e lettere mai spedite (spesso censurate), su documenti preziosi, alcuni dei quali risalenti ai primi del 1900, che ancora oggi mantengono una straordinaria umanità e attualità. Il libro ha venduto ben 80.000 copie. Nonostante tutto la romanità resta il filo conduttore privilegiato della sua produzione. Che lo porta a percorrere sentieri impervi, come quello dello spettacolo teatrale «Li Romani in Russia», basato sull'omonimo libro di Elia Marcelli. Si tratta di un monologo dal forte impatto emotivo, che racconta la tragica Campagna di Russia del 1941-43 attraverso la voce di chi l'ha vissuta in prima persona. Un teatro «civile» che non dimentica la lezione dei grandi esponenti del teatro di narrazione (Paolini, Celestini, Perrotta), ma si presenta «nuovo», soprattutto nella forma, utilizzando la metrica dell'Ottava classica e il dialetto romanesco, a rendere il racconto ancora più schietto e veritiero. Il direttore di sala sta per aprire le porte del suo albergo. Il Grand Hotel Cristicchi ci mostra le sue meraviglie.  

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