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«Quando insieme all'Aga Khan progettai i lidi orientali sardi»

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Inpoche parole ma in decine e decine di pagine e raccolte in un libro (Delfino editore, pp. 232), la nascita e la costruzione - tutta anni Sessanta - della Costa Smeralda, di cui Riccardi, come si legge nella prefazione, è stato Direttore generale per 20 anni. Il tutto spiegato da un uomo legato a l'Aga Khan e dal suo entourage. È Paolo Riccardi che si racconta e soprattutto racconta l'epopea di luoghi sardi, intervistato da Mabi Satta. E che narra di come, dove un tempo c'erano soltanto rocce, sia stato costruito un vero e proprio impero. Era il 1959 quando egli già pensava a occuparsi «delle grandi possibilità del turismo per la Sardegna». tutto nacque dall'incontro con Raphael Neville, quando l'Aga Khan ancora non esisteva, almeno sull'isola e nei suoi ricordi. E Neville gli racconta un sogno. Quello di una spiaggia dove poter mettere il proprio approdo, il sogno di una meraviglia di spiaggia e perché no, un lido sul quale poter mettere radici con un villaggio. Ma Riccardi gli dà un consiglio: evitare il nuorese, zona di sequestri. Così si imbarca per la Maddalena, gira l'isola in lungo e in largo e, alla fine, riesce a contrattare a un prezzo di tre milioni di lire per un lido nei pressi di Palau. Così iniziò col comprare quei cento ettari che furono rinonimati Porto Raphael: Riccardi ne fu amministratore delegato fino al 1964, quando fu assunto da l'Aga Khan: è con lui che continua la storia della Costa Smeralda. Così, tra storie di chierichetti e nudi artistici, i due strinsero davvero amicizia. Ma la svolta avvenne nel 1961, con la discesa sul mercato di un personaggio del calibro di l'Aga Khan. E fu così che vennero edificati aeroporti, luoghi di villeggiatura, hotel con vista sul mare, sasso dopo sasso. E non solo. Perché l'unico comune denominatore del luogo era e resterà sempre il lusso. Simpatico un episodio collegato alla figura di l'Aga Khan. Quest'ultimo, si legge nell'intervista «si era lamentato con me un giorno: "Ma guarda questi di Olbia, quando sono stato dal sindaco e da tutti i consiglieri comunali in visita di cortesia mi è stata promessa la cittadinanza onoraria di Olbia e non mi è stata mai data". Ricordandomi di questo fatto - continua Riccardi - vado dal sindaco di Arzachena e gli dico: "Se ci tiene tanto come mi dimostra, mi autorizzi a dire all'Aga Khan che è stato disposto a concedergli la cittadinanza onoraria di Arzachena". "Certamente, caspita, ci mancherebbe"», fu proprio questa la risposta. Non mancano di certo le parole affettuose rivolte al Presidente Emerito della Repubblica Francesco Cossiga, deceduto pochi giorni fa: «Tutti lo conoscono per la sua intelligenza - racconta Riccardi - e la cultura enorme. Per me è sempre stato un amico fantastico anche se, all'università, litigavamo. Lui della FUCI, io dell'ATU (Ass. Turritana Universitaria). Noi - continua - avevamo la maggioranza e quando facevamo le elezioni io riuscivo ad essere sempre eletto, infatti sono sempre andato ai congressi».

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