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L?esperto: comunque è buono

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Sitrattava bensì di uno «Juglar», una marca di champagne ormai scomparsa. Lo ha riferito la stessa Veuve Clicquot, uno dei più noti produttori francesi di champagne, non senza mostrare un certo rammarico. «Le bottiglie analizzate - scrive il produttore in una nota - non sono Veuve Clicquot, ma la scoperta rappresenta comunque un valore storico notevole». Le analisi sono state effettuate su una sola bottiglia delle trenta ritrovate a 55 metri di profondità, perfettamente conservate. Al momento della scoperta, la presenza di un'ancora incisa sui tappi di sughero, lo stesso marchio scelto della celebre Maison transalpina prima della Rivoluzione francese, aveva avvalorato l'ipotesi che si trattasse proprio di un Veuve Clicquot del '700. Invece, una volta che il sughero si è asciugato, sul tappo, accanto all'ancora, è emersa la scritta Juglar, nome di una maison di champagne che ormai non esiste più. Secondo gli esperti le bottiglie sono comunque molte antiche, dei primi dell'800. Mentre lo champagne ha conservato tutto il suo gusto, grazie a «condizioni di conservazione estremamente favorevoli, come l'assenza di luce e le bassa temperature» dell'acqua sul fondo del Baltico, ha ribadito Dominique Demarville, il responsabile delle cantine Veuve Clicquot, tra i pochi fortunati ad avere avuto la possibilità di gustarne qualche goccia.

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