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Aghata Christie

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Che cosa c'è in comune tra Jessica Fletcher, la "signora in giallo" di una fortunata serie televisiva, e Miss Marple, la "signora in giallo" creata da Agatha Christie e protagonista di una dozzina di romanzi? Beh, tutte e due hanno superato abbondantemente gli -anta, ma se il termine "vecchietta" a Miss Marple calza a pennello, come fai ad utilizzarlo per l'anzianotta ma ancora piacente Jessica-Angela Lansbury? E poi gli orizzonti di Miss Marple solo di rado si ampliano a superare quelli domestici di St. Mary Mead, mentre Jessica, scrittrice di successo, è continuamente in giro, ha una vita ricca di relazioni e la fortuna di capitare sempre nel luogo giusto per l'assassinio giusto (si fa per dire). Cambiano tempi e signore in giallo... Eppure Miss Marple col suo sapore di "buono" - un misto tra tè e toast, marmellata e pudding -, con il suo candore e la sua furbizia, con le sue curiosità e i suoi capricci, col suo gusto del pettegolezzo e la sua capacità di osservare, anzi di scrutare, l'umanità, continua ad avere una vitalità che nessun prodotto televisivo può oscurare. È "antica"? Certo che lo è, ma nel senso che è classica, eterna. Un personaggio inventato "per sempre". Signora in giallo per eccellenza. Così come Hercule Poirot, ex ispettore della polizia belga convertito alla libera professione di detective privato, è il gentiluomo del giallo. Gran portamento, grande stile, grande classe, nemmeno un capello fuori posto (va bene che di capelli ne ha pochi), baffi alla militare arricciati sulla punta. Insomma, una cura maniacale di sé, forse come reazione all'età non più verde, alla ciccia di troppo e all'altezza non eccelsa (un metro e cinquanta o poco più). Come Miss Marple, anche Poirot osserva e riflette. "Sono importanti le celluline grigie", ripete spesso. E il metodo, poi, con l'ordinata scansione dei ragionamenti. Sempre all'insegna di un'olimpica calma perché Poirot detesta la violenza. La stessa visione di un'arma - che, in quanto tale, può uccidere - lo disturba. Contro la ragione delle armi, l'arma della ragione: sempre. Domanda: ma Miss Marple e Poirot hanno una vita affettiva, azzardiamo, una sessualità? Agatha Christie non ce ne parla. Miss Marple ha un nipote a cui è affezionata, e di eventuali amori di gioventù nulla sappiamo; l'inappuntabile Poirot è molto galante con le signore, ma senza apparente coinvolgimento emotivo. Insomma, ogni energia si concentra su un'indagine criminale e solo ad essa è consacrata. Se preferite, "niente sesso, siamo inglesi": il che vale anche per il belga Poirot. Ma sono un po' tutti gli appetiti della carne ad esser trattati con antica discrezione british da Agatha, nata in età vittoriana. La stessa cosa non avviene per altri "giallisti" di razza. Pensiamo a Simenon. "Sesso e volentieri", nei suoi romanzi, anche se soprattutto tramite una stimolante allusività. E poi si mangia e si beve: di continuo. Intendiamoci: quel brav'uomo del commissario Maigret è fedelissimo alla consorte, ma i caffè, le "brasserie", le trattorie di Parigi le conosce tutte. E le frequenta: pensando e ponzando davanti a un buon piatto o a un vino d'annata. Invece, per il Montalbano di Camilleri, il cibo è un rito da celebrare con partecipe silenzio e senza indagini per la testa. E il sesso? Fedeltà assoluta alla sua Livia, per carità, purché non l'accenda "la vampa d'agosto...

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