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Cani e gatti di famiglia

Un cane con un bimbo

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Introdurre Fido e Micio nello stato di famiglia, all'interno di una apposita sezione dedicata agli animali di affezione, come facesse effettivamente parte del nucleo familiare. Un salto di qualità per la dignità di questi animali, della cui sensibilità e generosità, ogni padrone dabbene potrebbe compilare un'enciclopedia, e una ulteriore responsabilità per chi decide di prendere con sé una cane o un gatto. La proposta di Aidaa (Associazione italiana per la difesa dell'ambiente e degli animali) trova d'accordo anche anche la Lav, Lega antivivisezione, «visto che gli animali domestici fanno parte integrante della famiglia, possono accedere normalmente a luoghi pubblici come parchi e spiagge - dichiara Ilaria Innocenti responsabile nazionale del settore cani e gatti- e sono tutti uguali a dispetto di presunte superiorità di razza». Secondo i dati ufficiali diffusi dal ministero della Salute i cani randagi sono circa 600.000 di cui solo un quarto nei canili e sarebbero 2,6 milioni i gatti randagi. Mentre, secondo il presidente di Aidaa, Lorenzo Croce, «l'introduzione nello stato di famiglia degli animali di affezione ha lo scopo di rendere ancora più vincolante il rapporto tra i componenti della famiglia e gli animali domestici e darebbe una svolta nella lotta contro gli abbandoni perché a differenza di oggi che con l'iscrizione all'anagrafe canina Fido viene considerato come un bene di proprietà l'inserimento nello stato di famiglia lo eleverebbe a rango di componente animale della medesima famiglia». L'introduzione del nostro amico a quattro zampe nello stato di famiglia sarebbe di fatto automatica essendo i cani di proprietà già iscritti all'anagrafe canina. In attesa di vedere se questa proposta piuttosto avanzata e moderna, possa venire accolta e trasformata sul piano normativo, arrivano segnali confortanti sul fronte dell'abbandono. Fino a questo momento sarebbe in diminuzione il numero degli animali domestici "scaricati" dove capita. Lo afferma l'Aidaa: sulle strade ed autostrade italiane e, nel rilevamento delle entrate in canile in questo fine settimana, (da venerdì mattina aggiornati alle ore 16 di domenica 25 luglio 2010) che fanno registrare un importante diminuzione del numero degli avvistamenti di cani abbandonati ma anche dei cani entrati nel fine settimane nei cento canili monitorati da Aidaa rispetto al penultimo fine settimana del mese di luglio dello scorso anno. Una tendenza che si spera venga confermata nella fase da "bollino rosso", ovvvero ad agosto, quando aumenterà il numero di chi parte per la vacanza. Sarà forse merito dell'anagrafe canina, del microchip, delle campagne martellanti delle istituzioni, di vip e politici che additano come all'untore chiunque si macchi di questo reato che offende la sensibilità comune e viola il codice penale con pene severe e ammende salatissime. Nei cento canili monitorati da Aidaa nel fine settimana sono entrati 317 cani rispetto ai 483 dello scorso anno con una diminuzione del 34%, meno segnalazioni di cani vaganti pervenute al telefono amico di Aidaa, in questo fine settimana sono state 116 rispetto alle 168 dello scorso anno con una diminuzione del 27,5%. Diversa la lettura delle zone dove sono state fatte le segnalazioni: il 77% da Sicilia, Lazio, Puglia e Campania, solo due invece gli avvisi pervenuti da Lombardia e Emilia Romagna. «Si tratta di dati assolutamente parziali e che fotografano la situazione nel primo fine settimana dell'esodo estivo e quindi limitati nei numeri - dice Lorenzo Croce di Aidaa - Speriamo che questo trend rimanga positivo come del resto le aspettative e le statistiche confermerebbero anche nei prossimi fine settimana, infatti saranno i primi due fine settimana di agosto che daranno il quadro reale della situazione, anche se per una volta vorrei poter dire di essere ottimista, anche se la strada da fare è ancora molto lunga per debellare randagismo e abbandono di cani nei mesi estivi». Noi, intanto, incrociamo le dita.

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