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Essere musulmano non significa solo pregare e andare in moschea, ma accettare e seguire tutte le regole dell'Islam.

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Prevalgonola tradizione sociale e quella culturale. E così se la donna è molto religiosa accetterà di sottostare alle regole religiose del Corano e libertà vorrà dire soltanto studiare e lavorare, il matrimonio si combina. Ad indagare nell'animo di una donna divisa tra le tradizioni iraniane e la cultura occidentale è la scrittrice irano-americana Elizabeth Eslami con «Il mio matrimonio combinato» (Newton Compton, pag. 328) racconto profondo e convolgente su una giovane donna alla ricerca di se stessa e delle sue radici. La protagonista, Jasmine, è cresciuta in America, ma è sempre stata affascinata dal suo enigmatico padre, un iraniano dal passato misterioso, mentre non è mai andata troppo d'accordo con sua madre, una rigida e compassata cittadina americana. Negli ultimi tempi, dopo il disastroso fallimento della sua storia d'amore, Jasmine sta attraversando una crisi profonda, che la porterà ad abbandonare il college a un passo dalla laurea. Tormentata e disillusa, non immagina quale direzione prenderà la sua vita. Il padre invece un'idea sembra averla, e anche molto precisa: con l'inaspettata complicità della madre, intende organizzare per la figlia un hastegar, un matrimonio combinato. In un primo momento Jasmine non prende sul serio il progetto dei genitori, almeno fino a quando iniziano a farsi avanti i pretendenti, con risultati sempre più disastrosi e tragicomici. Confusa, arrabbiata e incuriosita al tempo stesso, Jasmine pian piano si aprirà ai misteri dell'amore familiare e romantico e scoprirà così la verità su suo padre e su una figura ancora più enigmatica: se stessa. «Il mio matrimonio combinato» di Elizabeth Eslami è l'indimenticabile storia di un legame che obbedisce solo alle leggi dell'amore, che vede una giovane donna alla ricerca di se stessa e delle proprie radici, apparentemente dominata da un padre autoritario e sfuggente ma che invece tirerà fuori tutto il suo coraggio e proprio per amore nei confronti del genitore diventerà «il giaguaro delle sue montagne». Sar.Bir.

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