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Aerosmith e Green Day infiammano Venezia

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Letoè una delle star emergenti di Hollywood, ha recitato in «Fight Club» e ha detto no a Clint Eastwood che lo voleva in «Flags of our Fathers». Al film del grande Clint Jared preferiva l'impegno con I Thirty Seconds to Mars, la band con cui ha fatto furore nelle radio americane ed è sbarcato a Mestre. I Quattro sono arrivati in scena con una maschera con nasoni, Leto ha una capigliatura biondo punk con cresta e la maglietta dell'Italia. Sul palco si danna l'anima, sa come scaldare il pubblico, ma la musica della band dà un senso di incompiutezza. Prima di loro si sono esibiti gli Editors, band di Birmingham che è tra le più promettenti del nuovo rock inglese che col terzo album, «In this Light on this Evening» hanno ripiegato su un rock elettronico pieno di tastiere che li fa sembrare degli irriducibili della new wave anni '80. Molto meglio quando ritornano al loro sound originale chitarra, basso e batteria, un contesto in cui il bravo cantante Tom Smith non forza troppo la sua vocalità verso tonalità melodrammatiche. L'altra sera, intanto, grande successo per gli Aerosmith il cui leader, Steven Tyler, ha indossato una maglietta della Nazionale italiana di calcio (la seconda, bianca) con il cognome - Tallarico, il suo cognome originale (il nome per esteso è Steven Victor Tallarico: il cantante ha origini calabresi) - e il numero 1. «Meno 3 - ha detto De Luca, presidente del consiglio di amministrazione di Live Nation Italia - I biglietti sono stati venduti principalmente in Lombardia, poi Veneto ed Emilia-Romagna. Quelli per oggi (ieri) sono stati comprati in maggioranza in Veneto e poi in Lombardia».

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