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Enrico Lo Verso È finita l'era dei bamboccioni

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Insiemecon il direttore della Berlinale Dieter Kosslick, la regista Isabel Coixet, l'attrice Alice Braga e il critico Samir Farid. Un'edizione di grande rilancio (diretta dall'americana Deborah Young) considerando che ad aprirla ci sarà la master class di Robert De Niro e l'anteprima di «Toy Story 3», un 3D per la prima volta proiettato all'aperto nel Teatro Antico al costo di 90 mila euro. Lo Verso che effetto le fa incontrare De Niro? «È uno dei migliori attori esistenti al mondo. Sarà emozionante, come vedere tutti i film del festival, una sorta di appuntamento al buio con il cinema. Oltre all'anteprima di Arau, "L'imbroglio nel lenzuolo" con Maria Grazia Cucinotta ci saranno 7 film in gara, con la Spagna ospite d'onore e la ricca vetrina cinematografica offerta dal Brasile. E in occasione della Coppa del Mondo, per rilanciare il legame tra cinema e calcio, il Taormina Film Fest presenza la sezione "Cinema nel pallone" con 5 titoli, tra cui il ritratto di Maradona di Kusturica e il documentario sulla curiosa storia della coppa Rimet, considerata il Santo Graal del calcio». Che personaggio interpreta ne «La bella società»? «Sono il figlio del ricco farmacista del paese, un po' tragicomico: da un lato è divertente, scanzonato e amico vero di tutti, dall'altro, deve lottare con i suoi problemi. Dal demone del gioco alla sua incapacità di finire gli studi, con i soldi di papà che lo sostiene sempre». Una sorta di bamboccione? «Credo che l'era dei bamboccioni sia finita. Crisi a parte i giovani oggi formano una nuova specie, quella dell'Homo tecnologico che vive di sms, chat e video game. Però, a differenza dei bamboccioni, i ragazzi di oggi sono molto più soli, hanno perso il senso del sociale e la capacità di relazionarsi con gli altri dal vivo. La voglia di ridere e piangere insieme».

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