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Marco Carta: "Ero in crisi adesso mi sento rinato"

Marco Carta

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Si sa che il secondo album è sempre il più difficile. Marco Carta non si sottrae alla regola e prima del nuovo lavoro di inediti, «Il cuore muove», ha sofferto. Ha attraversato un momento di crisi personale e ne è uscito grazie alla musica. Marco Carta, negli ultimi tempi non si è sentito molto parlare di lei. Cos'è successo? Sono stati mesi difficili. Non sapevo più cosa volevo dalla vita. Stavo perdendo di vista chi era il vero Marco. E ora si è ritrovato? Sì. Mi mancava la normalità: stare a casa, svegliarmi e fare colazione. Tutte cose elementari che non riuscivo a fare. Dopo un periodo di riflessione mi sento più consapevole e più grande. Cos'è che le ha fatto perdere il contatto con la realtà? Il successo rapido. Da un giorno all'altro ho avuto una grande popolarità, per nulla facile da gestire. Renato Zero sostiene che i talent show facciano più male che bene. È d'accordo? Lo stimo ma non è così. I tempi stanno cambiando e bisogna adeguarsi. Sono fiero di essere stato scoperto da un talent show e lo rifarei subito. Ma gli stessi problemi possono capitare anche a chi non partecipa a un talent show. È il prezzo da pagare. Torniamo al nuovo album, «Il cuore muove». Tra i brani ce n'è anche uno firmato da James Morrison. Ma lei non ci pensa proprio a diventare autore? A dire la verità lo sono già diventato, almeno in parte. Il brano di James Morrison, «Quello che dai» l'ho riadattato io in italiano. Insomma la mia nuova vita è già iniziata.

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