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La danza folle del Don Chisciotte

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Ilmerito fu di soprattutto dell'indimenticabile Rudolf Nureyev che ne diede una smagliante versione coreografica con l'Australian Ballet (approdata anche a Roma nel 1999), ma anche l'Opera di Roma ci ha messo del suo con una pregevole e colorita edizione firmata da Zarko Prebil che ha tenuto bene la scena per decenni con grande soddisfazione del pubblico e degli interpreti. Ora il Don Chisciotte, sulle facili musiche di Ludwig Minkus, liberamente ispirato a un episodio secondario del Don Chisciotte della Mancha di Miguel Cervantes, approda all'Opera di Roma (da stasera sino al 5 maggio per dieci recite) in una versione in parte inedita per l'Italia, quella del Teatro Stanislavski di Mosca, interpretata alla bisogna da illustri ballerini ospiti come la russa Ekaterina Borchenko o la coreana Ji Young Mi (la vispa Kitri), Tamas Nagy o Ivan Popov (il simpatico Basil) per la coreografia del russo Timur Fayziev, già ballerino del Teatro Stanislavski, e di Ludmila Ryzhova. Nelle repliche si alterneranno i migliori giovani elementi della compagnia di ballo capitolina come Gaia Straccamore, Alessandra Amato e Vito Mazzeo, tutti debuttanti nei rispettivi ruoli. Una versione, inquadrata in una cornice architettonica ispirata al boccascena del Mariinski pietroburghese, che vuole innovare, ma pur sempre nel solco della tradizione russa del balletto accademico tardo-romantico. Sul podio ci sarà il direttore Marzio Conti, mentre le scenografie sono firmate da Francesco Zito e Antonella Conte. Il balletto, che racconta la storia dell'amore giovanile tra Kitri e l'intraprendente barbiere Basil in una Spagna pittoresca attraversata dalle avventure dell'hidalgo cervantesco (la lotta contro i mulini a vento e il sogno delle Driadi), è di quelli a grand spectacle che offrono all'intera compagnia di ballo l'occasione di mettersi in luce in sfaccettati ruoli (toreri, danzatrici spagnole, osti e avventori). Una produzione sulla carta gradevole, colorita e spettacolare destinata ad accontentare il grande pubblico dei perfetti ballettofili ma anche i semplici amanti del genere.

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